Una squadra alla deriva e incapace di uscire da una crisi sempre più deficitaria. Una squadra vittima di se stessa e dei mali sia fisici, sia di gioco, sia psicologici caratteriali che dall’inizio del campionato l’accompagnano senza mai avere mostrato segnali concreti di crederci, quasi rassegnata, vittima dei propri limiti. E’ questo quanto ha amaramente riservato l’ennesimo flop casalingo della Pro Patria..
Difficile per chi non vive al di dentro della società, cercare di capirne il perchè. Colpa di scelte sbagliate a livello di rosa giocatori e allenatore?
Intervenire da parte della società diventa indispensabile per cercare di salvare il salvabile, per non precipitare ulteriormente e vedere sempre più uno Speroni con assenza delle sua tifoseria che non ha più fiducia, costretta ad accettare una situazione di squadra e di società inspiegabili. In definitiva pero’ in campo non ci vanno ne’ Patrizia Testa (51%) ne’ Rosanna Zema (49%) ma i giocatori scelti dall’allenatore con i loro limiti , purtroppo, emersi partita dopo partita, e che pero’ portano a una considerazione 1 tecnicamente sono carenti 2 mal impiegati 3 non rispondenti a quanto viene richiesto, pur mettendoci il massimo impegno.
Non regge che con la Dolomiti Bellunesi la squadra era difensivamente condizionata dalle assenze di Masi e Motolese. E’ subito emersa una formazione tigrotta non adeguata, che invece avrebbe , ma e’ una mia personale considerazione, dovuto attaccare con in campo i suoi attaccanti di peso, un centrocampo di sostanza che non ha coperto adeguatamente, sempre sopraffatto sulla corsa e il gioco dall’avversario, pur dopo aver quest’ultimo giocato mercoledì. Un primo tempo orrendo, lo attesta che dopo solo 14 minuti la Dolomiti ha avuto due occasioni per segnare sventate da una delle poche certezze bianco blu, il portiere Roveda. Chi si aspettava una reazione nel secondo tempo ha invece patito un’ennesime delusione, derivata dai cambi operati che non hanno modificato l’assetto della squadra, che anzi è andato via via disunendosi subendo la seconda rete.
Il punteggio poteva essere maggiore, viste le occasioni avute dalle Dolomiti, a far da contro altare la sterilità offensiva della Pro Patria.
Anche il più passionale tifoso bianco blu crede in questa squadra e il suo allenatore così come a una ripresa tante volte auspicata in primis proprio da lui.
La speranza è l’ultima a morie , i tigrotti lo dimostrino A Arzignano non con le promesse ma con i fatti.
Ottavio Tognola





















