Da quanto tempo non si vedeva un goal così? Terrani recupera palla a metà campo e con un lancio telecomandato raggiunge Beretta sulla fascia sinistra, l’attaccante serve Barlocco che a sua volta serve Rocco che con “il morso del cobra”, si gira rapido e avvelena la porta avversaria con un goal di rara bellezza. Quattro passaggi consecutivi, rapidi e decisivi, proprio quello che il Professor Brambilla aveva reclamato un attimo prima (“da quanto tempo non vediamo quattro passaggi di fila?”). Da quanto tempo non vedevamo un Terrani in versione lusso? Ieri è stato un piacere vederlo mettere in campo tutte le sue qualità deliziando il pubblico dello “Speroni”. Da quanto tempo non vedevamo un Ferri padrone del centrocampo, la sua è stata una partita tutta qualità e sostanza. Vogliamo parlare dei due attaccanti? Beretta è stata “l’arma in più”, un nome che è una garanzia. E Rocco? Lui si è messo in modalità Rocco Siffredi e lo ha messo dentro ( il pallone). Da quanto tempo non vedevamo una squadra che lotta fino alla fine e termina la partita sfiorando la rissa? L’ex Boffelli non se l’aspettava e ha trasceso con quel dito mostrato al pubblico che è stata conseguenza dell’atteggiamento ruvido e della “cazzimma” dei tigrotti. La Pro Patria ha ritrovato la sua natura, zero goal subiti da tre partite e tanta voglia di difendere il vantaggio. E’ tornata la modalità “Javorcic”, la squadra ritrova la sua identità e i risultati lo confermano. Zero reti in tre partite fanno rima col passato. Con questo ritorno al passato quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare e la rete di ieri conferma la realtà. Un goal tutto “over”, da Terrani a Beretta a Barlocco a Rocco, i leader qui sempre reclamati in quanto missing alzano il livello e mostrano quanta potenzialità sia stata persa nel recente passato. Che i giocatori citati con l’aggiunta dei vari Nicco, Alcibiade e Cavalli fossero giocatori non da playout, era noto al mondo intero, non averli messi nelle condizioni di incidere come avrebbero potuto è responsabilità pesante di chi ha condotto la squadra fino a poco tempo fa. La controprova è quanto sta accadendo con l’arrivo di Mister Sala che ha saputo toccare le corde psicologiche giuste e adottare un modulo di gioco basato sul primo non prenderle che fa parte del dna della squadra. Un lavoro che, se perfezionato, verrà utile per il finale di stagione dove la miglior Pro Patria è chiamata a difendere la categoria riscattando un anno da dimenticare sotto il punto di vista calcistico ma forse indimenticabile per quanto potrebbe accadere dietro le quinta societarie. Intanto, col pareggio della Pro Vercelli, si accorcia la distanza sui piemontesi e allunga quella su Caldiero e Clodiense, ossia si sta normalizzando una situazione violentata dagli errori del passato. La gara di ieri con l’Arzignano conferma la follia di vedere i tigrotti in quella posizione in raffronto con la qualità media degli ospiti. Un fatto che amareggia ma al contempo incoraggia a per il futuro, la potenzialità ci sono. serve ritrovarle.
Flavio Vergani