Anche oggi, la Pro Patria vincerà domani. Lo “Speroni” è terra di conquista dal Febbraio scorso e anche il Fiorenzuola porta via il pareggio, dopo aver condotto la gara per lungo tempo. Un tiro e un goal, stavolta al ventottesimo del primo tempo e il copione è rispettato anche questa volta.
La Pro Patria è prigioniera da sempre di uno schema tattico che sacrifica a turno un dei pochi elementi di qualità di cui dispone questa rosa low cost. Fino a ieri, il sacrificato di turno si chiamava Pitou, oggi migliore in campo e protagonista del goal del pareggio, nella partita odierna Stanzani, il miglior attaccante di cui dispone la rosa, che si è seduto in panchina per non derogare da uno schema tattico che nel passato faceva rima con solidità difensiva, tante vittorie, pochi pareggi e pochissime sconfitte. Oggi fa rima con goal subiti, poche vittorie, pochi pareggi e molte sconfitte.
Una scelta ai limite con l’autolesionismo per rispettare un credo tattico che rimane immutato anche in situazioni difficili, quando si avvicina il novantesimo e l’avversario è alle corde.
Poi, quando la situazione stava diventando disperata, ecco che Mister Colombo trovava il coraggio di inserire tre, dicasi tre, attaccanti come Parker, Pitou e Stanzani che ci metteva davvero poco a far capire chi fosse pareggiando la partita. Prima di lui,. in campo Castelli, che nemmeno solo davanti alla porta riusciva ad inquadrarne lo specchio.
Poi, a una manciata di minuti dal termine, col Fiorenzuola in difficoltà e la Pro Patria in crescita per l’entusiasmo procurato dal goal, ecco l’incredibile, inaccettabile, inspiegabile ritorno al passato: fuori Pitou e dentro Citterio, per riequilibrare la squadra, riabbracciare il solito schema di sempre per proteggere un pareggio casalingo che poco cambia alla classifica biancoblu.
Ci chiediamo se a qualcuno viene l’orticaria nel caso in cui Pitou giochi l’intera partita. Il ragazzo, unico nel suo modo di giocare, unico nella sua tecnica, unico nel saper saltare l’uomo, è sempre il candidato alla sostituzione, comunque giochi e comunque sia indirizzata la partita. La sostituzione odierna trasmette tutte le paure dell’allenatore, trasmette poco coraggio nel tentare di vincere la partita e di rimbalzo spiega il famoso approccio timoroso che spesso i giocatori denunciano. Il coraggio va alimentato da scelte coraggiose, da comportamenti in grado di trasmettere certezze che certamente non diventano palpabili se raggiunto un pareggio si dimostra la paura di vincere con scelte che non lasciano spazio al dubbio.
E’ il momento di evitare alibi o invocare la sfortuna, fin dalla vigilia si è cercato di dipingere con colori forti una squadra come Il Fiorenzuola che nelle precedenti sei giornate aveva raccolto zero punti in trasferta. Si è dipinto a tinte forti un Fiorenzuola che ha la peggior difesa del girone con 27 reti incassate. Un Fiorenzuola sceso a Busto senza il suo elemento di spicco, ossia Capitan Stronati. Un Fiorenzuola che stava e sta dietro in classifica ai tigrotti. Davvero un’impresa cercare di far apparire l’avversario da temere, se dopo mesi di astinenza casalinga si ha paura del Fiorenuzola, allora meglio mettersi il cuore in pace, peggiori ne arriveranno davvero pochi. Non aver vinto prima e durante il match apre la riflessione su quanto questa squadra e il suo allenatore credano in sè stessi, quale sia l’autostima e come mai subiscono goal da tutti e ne facciano a pochi. Ripetiamo, il Fiorenuzola è al primo punto in trasferta dopo sette partite giocate, sei perse.
Dove si pensa di andare a prendere i punti salvezza si ci si copre al novantesimo sul pareggio casalingo?
Questo era l’ennesimo scontro diretto casalingo dopo Giana, Trento, Arzignano e Lumezzane, non averlo vinto nel calcio di una volta voleva dire qualcosa e obbligato a decisioni importanti, oggi, solo dirlo si rischia di passare per disfattisti e poco rispettosi della storia, ma voler bene alla Pro Patria dovrebbe coincidere con il coraggio di dire quello che si pensa e non sempre e solo che la colpa è dell’arbitro, della sfortuna, degli infortuni, del poco pubblico. Se dopo 14 giornate si sono fatti 12 punti, se in casa non si è mai vinto, se si occupa il penultimo posto nel rendimento casalingo, più che cercare le colpe altrove, le si cerchino internamente e si abbia il coraggio delle scelte.
Flavio Vergani
PRO PATRIA-FIORENZUOLA 1-1 (0-1)
Reti: 29′ pt Bondioli (FIO), 31′ st Stanzani (PRO)
Pro Patria (3-5-2): Rovida; Minelli, Lombardoni, Moretti; Somma (26′ st Vaghi), Marano (26′ st Stanzani), Fietta (17′ st Bertoni), Ferri, Ndrecka; Pitou (44′ st Citterio), Castelli (1′ st Parker). A disposizione: Mangano, Saporetti, Bashi, Renault, Caluschi, Zanaboni. Allenatore: Colombo.
Fiorenzuola (4-3-3): Sorzi; Silvestro, Potop, Bondioli, Sussi (22′ st Gentile); Di Quinzio (1′ st Di Gesù), Nelli, Musatti (22′ st Oneto); Anelli (37′ st Omoregbe), Ceravolo (44′ st Nava), Morello. A disposizione: Guadagno, Alberti, Seck, Coghetto, Oddi, Beretta. Allenatore: Turrini.
Ammoniti: Ferri (PPA), Lombardoni (PPA), Fietta (PPA), Sussi (FIO), Sorzi (FIO)
Arbitro: Zoppi di Firenze
Collaboratori: Martinelli di Potenza e Cozzuto di Formia
IV Ufficiale: Bianchi di Prato