Che culo!

Ci è andata di culo, tanto per usare un termine da stadio, visto che la Covisoc ha fatto sapere che tutte le iscrizioni al campionato di serie C sono regolari. Per cui, la riammissione della Pro Patria rischia di essere più unica che rara. Diversamente, sarebbe stata serie D. Insomma, grazie Lucchese, anche se non è bello sottolinearlo, ma questo è.

Se ambizione non è una novità, vuol dire che è la normalità?

In attesa dell’ufficializzazione, in casa biancoblu si inganna l’attesa immaginando lo scenario futuro delineato dalla conferenza stampa dell’altro giorno. Molti sono rimasti delusi per la pochezza delle novità, ma forse una lettura in filigrana di quanto detto di novità ne propone. Da quando tempo non si sentiva la parola “ambizione”? Si d’accordo rimane il precedente dell’asticella di Turotti, ma crediamo che questa volta sia tutto diverso. Quante volte abbiamo sentito parlare di super organigramma? Quante di discontinuità tecnica col passato? Rimane il question point dei nomi e dei tempi, ma francamente lo riteniamo secondario.

Ma non fidate di questi? Siete seri?

Chi era seduto al tavolo della conferenza stampa ha curriculum che trasuda di affidabilità. L’avvocato Rosanna Zema, se non vi basta il “titulo” di avvocato è anche Vice Procuratore onorario della Procura della Repubblica di Verbania. Patrizia Testa non ha bisogno di presentazione e Sandro Turotti nemmeno. Chi può pensare che questo tridente non faccia goal? Nessuno. Chi c’è dietro di loro lo sanno loro, ma ci rifiutiamo di credere che non siano come loro.

I tifosi sono ambiziosi o solo superstiziosi?

Detto questo, nel caso che sia tutto vero e confermiamo quanto detto a inizio anno a riguardo della nostra assoluta certezza di un progetto serio, i tifosi cosa possono fare per stare al passo con il nuovo corso? Sappiamo che la Pro Patria di oggi ha pochissimi assets, tanto che chi si è avvicinato recentemente lo ha fatto notare in modo chiaro. A Como gli indonesiani hanno dichiarato di aver acquistato il brand “Lago di Como”, non il Como calcio. Il fine che giustifica il mezzo. A Busto non c’è il lago, strutture poche e persino un altoparlante che non parla da anni, senza che l’amministrazione comunale trovi la soluzione, un rebus che ha mandato in confusione più di tre assessori allo sport. Un asset sono i tifosi, un valore che è stato rispolverato nella trasferta di Vercelli, quando il popolo biancoblu ha fatto sapere di esserci. L’Avvocato Zema ha ben capito quali sono i touchpoints per ingaggiarli e il passaggio in conferenza stampa è stata una genialata comunicativa di alto livello. Ha ringraziato e apprezzato l’esodo di Vercelli e messo l’accento sul Daghidaponta. Insomma, un esercizio di riconoscenza  molto apprezzato da tutti i tifosi e quando si dice tutti si dice tutti, che da tempo non accadeva. Peccato quella scivolata di Patrizia Testa sul museo che ha rovinato la festa e dimostrato che la maggioranza non è ancora sincrona con la minoranza sul tema in oggetto. Quando le parti si invertiranno il problema si risolverà all’origine.

Maturità fa rima con unità

I tifosi possono contraccambiare questa dichiarazione di stima facendo un passo in avanti verso una maturità che fa rima con unità. Le delusioni del passato riverberano come un eco senza fine e giustificano sempre ogni spiraglio di novità. Lo annullano con motivazioni reali e concrete: le promozioni sfumate, i playout persi, le dirigenze alla Zoppo, il periodo Ulizio, Pattoni, Sgai, sono ferite aperte che hanno reso tutto più difficile nell’accettazione di qualsiasi nuovo arrivo a Busto.

Scacciare i demoni del passato

Ci si augura un cambiamento dopo la retrocessione di quest’anno, ma allo stesso tempo si teme che chi arriva possa essere peggio di chi va via. L’atmosfera diventa così pesante, densa di dubbi, persino schizzinosa. Si architettano disegni strategici degni di un film di fantascienza facendo riferimento alla realtà fantascientifica avvenuta nel passato. I nomi nascosti, la non uscita di scena di Patrizia Testa, la mancanza di un Direttore Generale, diventano fonte di preoccupazione, spettri del passato, certezze di opaca trasparenza che farà sfumare il progetto prima che lo stesso parta. Ferite che ancora non permettono di valutare anche le certezze rappresentate da persone che nulla hanno a che spartire con i profili prima citati. Servirebbe lasciarsi andare, per una volta guardare avanti e generare entusiasmo, fidarsi di chi per molti anni ha garantito stabilità e credere in chi è pronto per dare uno scossone alle ambizioni. Ci chiediamo che cosa si possa perdere ad essere ottimisti, a disporsi con spirito propositivo, collaborativo almeno fino ai primi test della nuova dirigenza che faranno rima con il nome dell’allenatore e i primi giocatori. Tutti zitti e allineati quando veniva confermato un allenatore che non aveva dimostrato di essere Guardiola o attaccanti che non facevano rima con Lautaro Martinez, tutti in silenzio quando la squadra è partita per il ritiro senza portiere di riserva e con metà ruoli scoperti solo perchè il progetto era noto e faceva rima con salvezza e spending review e adesso che si parla di ambizione e discontinuità si afferma di non aver avvertito novità? Ma come?

Tifosi riammessi dopo Vercelli

Facciamo il nostro, ripartiamo da Vercelli, ci piace pensare che sia stata riammessa anche al tifoseria bustocca, abbiamo sentito che la miglior giocatrice dell’anno è stata Patrizia Testa, vero perchè ha fatto goal giocando da dietro la scrivania, ma ricordiamoci anche dei tifosi da quei pochi che si sono abbonati, nonostante orari e giorni delle gare demenziali, di chi ha perso la vita o le dita, di chi si è sciroppato chilometri e chilometri e poi di chi si è stretto intorno alla Pro Patria nel playout. Compresi Massimo e Stefano che sono arrivati da Arezzo e che la società avesse avuto una struttura completa con un responsabile eventi avrebbe costruito una “story”che avrebbe fatto parlare della Pro Patria a livello nazionale. Ripartiamo dalla riunione fatta al Pro Patria Club per unire le forze, impariamo a litigare con classe e non con rancori permanenti, impariamo a parlarci come ai vecchi tempi e non a commentarci sui social per far capire chi ce l’ha più lungo. Banniamo chiunque semina zizzania per l’effimera gioia di qualche likes dei soliti leccaculo “brainless”.

Non temere…ma farci apprezzare 

Presentiamoci al nuovo corso con un corpo unico con molte anime, mettiamo in difficoltà i nuovi facendogli capire che crediamo ciecamente nel progetto, ma facendo presente anche che chi molto ama molto pretende e chi molto pretende poco perdona. Non deve essere della tifoseria la “paura” dei nuovi, ma il contrario. Sono i nuovi che hanno parlato di ambizione e alle parole devono seguire i fatti nel brevissimo, per cui non esiste un motivo per il quale ci si prenda il rischio di parlare di ambizioni sapendo che tra qualche settimana e non tra qualche anno, si è chiamati a confermare la dichiarazione.

Lasciamo perdere il si era detto così anche lo scorso anno, lasciamo perdere gli incubi che non fanno vivere e proviamo a credere tutti insieme a questo nuovo corso che potrebbe far strambare i destini della Pro Patria. Non autocastriamoci sogni e ambizioni, impariamo a sognare, giochiamoci la nostra occasione, per retrocedere c’è sempre tempo, per essere promossi una sola occasione nella vita. Prendiamola !

Cosa abbiamo da perdere?

Male che vada avremo sempre la solita squadra di under, qualche senior, un allenatore esordiente e uno senza patente pronto per il miracolo di mezza stagione, un bomber da quattro reti e quattro soldi, un giocatore pagato dall’assicurazione per la gioia dello speaker e qualche giocatore ripetente bocciato l’anno prima in una Pro e l’anno dopo in un’altra Pro.

Se è sempre andata bene così, possibile che possa andare peggio. Forse conviene prendersi il rischio di credere all’avvocato che sicuramente non ha voglia e tempo per difendere una causa persa

Voi cosa ne pensate?

Flavio Vergani

Articoli correlati

Ultimi articoli

Condividi questo articolo

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Accettazione/Rifiuto GDPR
Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_allowed_services
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_cookies_declined

Cookies tecnici
Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang

Rifiuta tutti i Servizi
Salva tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Open Privacy settings