Ultimo giorno di scuola per i tigrotti che oggi hanno lasciato lo “Speroni” dopo l’ultimo allenamento. Tutti bocciati, compreso il professore del primo quadrimeste, compresi Preside e Direttore Didattico. Si salvano solo i supplenti arrivati quasi all’ultima campanella. Un tutti a casa olè senza compiti per le vacanze in quanto l’iscrizione alla scuola è terminata in automatico dopo l’inglorioso esame finale.
Intanto, la società si è fatta viva con un comunicato che dice tutto quello che si sapeva e niente di quello che non si sapeva.
Ossia, che verrà tentata la strada della riammissione, ossia, se si liberasse un posto nella classe entrerebbe un allievo ripetente ma tra i meno ripetenti, un’ operazione già fatta ai tempi di Vavassori che comporta zero euro per la società. Oppure, il ripescaggio, che costa 300 mila euro a fondo perso. Insomma, l’intenzione è di riprendere quella categoria per la quale poco o nulla si è fatto per mantenere con una gestione tecnica e societaria ai limite del paradossale. Se poi si dovessero spendere 300 mila euro per farlo ci si chiede perchè non sia stato fatta prima questa spesa, invece di portare a casa il club dei “Cocco”( Cocco, Barlocco e Rocco).
Se invece fosse serie D, allora l’intenzione è di riportare i tigrotti in serie C, anche se la precisazione dovuta, ma persino scontata, dice che chiaramente questa è un’intenzione e non una certezza. E ti voglio vedere, in serie C ci vogliono tornare in tanti: Piacenza, Pistoiese, Desenzano e tanti altri, per cui è chiaro che l’impresa è difficilissima, anche con budget importanti. Lo sapeva anche il gatto, ecco perchè tutti hanno sempre fatto presente l’importanza di agire per mantenere la categoria.
Quello che invece non si sa, o meglio si dice ma non si è sicuri, riguarda i nomi di chi sta dietro la fiduciaria. Sembrerebbe che il segreto rimarrà tale, anche se non si capisce il motivo di tale riservatezza. Si sta comprando la Pro Patria e non l’Anonima sequestri.
Infine, il passaggio relativo al “progetto che continua” gela il sangue. Se il progetto è quello di inizio campionato quando Turotti diceva che avrebbe alzato l’asticella per migliorare il piazzamento dell’anno prima risultato indigesto, beh, allora c’è da preoccuparsi. Pensavamo di saltare con l’asta, ma la gara era di salto in alto, pensavamo di passare sopra l’asticella, ma siamo passati sotto e ci è pure caduta sopra. Si continuano i progetti vincenti non quelli perdenti. Dalle sconfitte si riparte, ma non con la stessa strategia,
Insomma, un comunicato quasi d’ufficio che poco dice e poco entusiasma la piazza ancora attonita dagli errori a nastro commessi in via Cà Bianca.
Flavio Vergani