Qui li scriviamo da sempre. La serie C come oggi strutturata non ha nessun senso. A parte le solite note che si contendono la serie B con budget stratosferici, il resto è desolazione.
Squadre che non arrivano a fine stagione, società costrette a vivere grazie ai contributi per i giovani che hanno abbassato il livello qualitativo dello spetatcolo, accettazione di orari e giorni delle partite che hanno svuotato gli stadi, “yes we can”obbligato al ricatto delle televisioni in cambio di miseri 80 mila euro. Un processo irreversibile che sta diluendo sempre più la passione dei tifosi. La Pro Patria prima dell’avvento della televisione contava circa 600 abbonati, oggi fatica ad arrivare a 200, la televisione ha compensato la perdita economica, ma lo “Speroni”è sempre più vuoto, anche con l’offerta 1+1 miseramente fallita.
Dalla quinta posizione in su una simil C1, sotto una modesta C2 con squadre come Caldiero e Clodiense che certamente non stuzzicano la voglia di esserci. Lontani i tempi di Pro Patria Legnano o Varese, lontane le partite alle 14,30 della Domenica, lontane le partite con i vari Tramezzani, Zaffaroni, Giorgio Morini, Serafini e tanti altri che davano del tu al pallone. E, se Caldiero e Clodiense non scaldano la passione, Atalanta U23, Milan Futuro e Juventus Next Gen provocano crisi di rigetto. Ma che senso hanno? Squadre senza identità precisa, che cambiano formazione in base alle necessità della prima squadra, squadre giovani con all’interno dei marpioni che la gioventù se la sono dimenticata da un pezzo. Ora, ecco anche il privilegio concesso dal regolamento di rinviare una partita per la convocazione dei calciatori dell’Atalanta U23 in nazionale. Ovviamente, chissenefrega della regolarità del campionato. Ai playoff la Pro Patria si trovò una Juventus U23 in edizione Premium per l’occasione e salutò la compagnia, adesso che si parla di salvezza tutto è rimasto uguale. Il Direttore Sandro Turotti lo grida forte che così non va bene, ma la sede opportuna era un’altra quando tutti o quasi di fronte a quattro soldi hanno venduto l’anima al diavolo.
Dunque, temporale Turotti senti che botti, ma cosa cambierà? Niente. Dopo i tuoni e i fulmini tornerà il solito apparente sereno, intanto le squadre spariscono nel silenzio generale e il Palazzo si loda e si imbroda parlando di “alta audience su Sky”. Loro si accontentano di poco, le società di molto meno e ai tifosi rimane il niente assoluto. Complimenti!
Ecco quanto dichiarato da Turotti a Tuttosport: “Noi siamo vittime di un sistema sbagliato, questa decisione ci penalizza enormemente, ma, soprattutto, condiziona il nostro cammino verso la salvezza. Mi spiego: domenica saremo costretti a riposare, la domenica successiva 30 marzo ci fanno giocare a Verona contro la Virtus alle ore 17.30, abbiamo chiesto di anticipare almeno alle ore 15 la partita, ci è stato risposto che non c’è posto nel palinsesto Sky, quando da Sky prendiamo 80mila euro per tutta la stagione, ci paghi a malapena un buon giocatore. Noi rientreremo dal Veneto attorno a mezzanotte, per giocare tre giorni dopo, mercoledì 2 aprile alle 18.30 in casa contro l’Atalanta U23 che ha una classifica senza problemi di dover far punti a tutti i costi. Quattro giorni dopo giocheremo ancora in casa contro l’Alcione che ha riposato e potrà preparare serenamente la gara. Così non va per niente bene. Come non sono accettabili gli orari in notturna al nord in pieno inverno, con sempre meno pubblico. Se la Serie A e B si fermano per gli impegni delle nazionali, facciamo altrettanto in C, oppure le seconde squadre che erano state fatte per far crescere giocatori italiani, vanno in campo anche senza i nazionali ma utilizzando i giocatori delle loro Primavera”.
Flavio Vergani