Ti ricordi di Matteo Angelina? ( di Simone Merlotti)

A Briga, dove lavora come addetto stampa, il nostro amico Simone Merlotti, arriva un ex tigrotto, il portiere Matteo Angelina, che dal 2018 al 2021 ha vestito la maglia bianco blu. Per Matteo solo brevi apparizioni essendo la terza scelta alla Pro,(dopo Tornaghi e Mangano), ma nel suo cuore c’è sempre l’amore per Busto.

Sotto troverete l’intervista che uscirà in queste ore su “ForzaBriga” il giornale societario che si trova allo stadio e sul sito ufficiale della compagine piemontese. Matteo si è fatto già trovare subito pronto all’appello domenica scorsa nella vittoria per 3 a 2 in trasferta contro il Lascaris con una prestazione da dieci in pagella. Come dice Matteo nell’intervista sotto riportata, la preparazione avvenuta negli anni passati con la Pro, sta dando i suoi buoni frutti. Domenica 2 febbraio invece per il Briga arriva il Casale, di Marra e Prina , altri due ex tigrotti, lanciati verso la serie D.

Link del sito ufficiale del Briga.

https://www.acdbriganovarese.it/forza-briga-il-giornalino-ufficiale/

Ciao Matteo, ci racconti qualcosa della tua carriera e perché hai scelto di fare il portiere?

Ciao a tutti, ho iniziato a giocare a Romagnano, poi sono passato al Novara dove sono arrivato sino alla Berretti e poi aggregato agli allenamenti della prima squadra. Mi ha notato la Pro patria con la quale ho deciso di firmare e così sono arrivato a Busto. Ho giocato nella primavera e ho fatto a volte il terzo e il secondo portiere in serie C. Trovando poco spazio, ho deciso di scendere di categoria e ho giocato nella Caronnese, per poi andare a Stresa. Se vuoi un aneddoto curioso, posso dirti che in porta ci sono finito per caso, perché a Romagnano mancava uno che giocasse in porta e all’epoca si usava mettere il più alto, ed eccomi diventato portiere. Un ruolo che poi mi è piaciuto tanto.

 Come sono stati gli anni a Novara alla Pro e a Caronno?

Belli e divertenti, a Busto poi ho conosciuto Augusto Rasori il preparatore dei portieri e ho potuto apprendere da lui e dal mio compagno Tornaghi, alcune cose importanti. Oggi questi anni passati con loro, mi aiutano ad essere un portiere migliore. Ala Pro, sapevo di non essere una prima scelta, ma nonostante questo mi sono impegnato per dare il mio contributo, e ho scelto di restare in prima squadra soprattutto per avere delle chance importanti. Mi ricordo le belle parole di mister Javorcic, che mi aveva preso in simpatia perché ero il più piccolo e i suoi insegnamenti. È stato bello allenarmi con gente come Santana, Colombo, Le Noci e fare un pezzo di strada con loro. Mi ricordo le partite dove sono stato aggregato, soprattutto in coppa e le sfide contro la mia ex Novara. Mi vengono in mente le giornate durante il ritiro a Sondalo e le amichevoli estive. Anni belli a Busto che porto con me. In mezzo ad essi anche un infortunio alla spalla che non mi ha dato possibilità di migliorare le mie quotazioni in rosa. A Caronno invece ho giocato abbastanza con buoni risultati, alternandomi a Marietta (oggi all’AlbinoLeffe) ma poi con la regola dei giovani, ogni tanto il mister preferivano mettere un under e quindi perdevo la titolarità, ma nonostante questo ho avuto le mie soddisfazioni.

 Hai giocato con grandi campioni e con persone che diventeranno famose ti ricordi qualcuno?

Alla Pro, come detto, ho visto tanti giocatori famosi, tra cui dimenticavo Emmanuel Latte Lath, e ho giocato contro gente come, Messias e Chiricò ad esempio ed oggi, ho come compagno un certo Bertani.

 Come sei arrivato a Briga?

Mi aveva contattato il Direttore Sala già qualche mese fa. Ero svincolato da Stresa, con il quale ho giocato poco e sono retrocesso dall’Eccellenza alla Promozione. A gennaio dopo quattro mesi di inattività e vari problemi di salute, sono entrato a far parte della società del Briga.

 Come si può salvare il Briga?

Con lucidità restando compatti, e dandoci fiducia a vicenda. Così una squadra si può salvare.

 Il tuo treno della celebrità è passato?

Purtroppo, devo dire che il mio treno è passato, sia a Novara sia alla Pro. Per scelte, per un infortunio e per altro non ho dimostrato il mio valore, ma non sono triste. Ho giocato in nazionale rappresentativa e in buoni club e questo mi fa piacere.

 Vincerà la Biellese?

Lei è la più forte, ha tutto per vincere come ad esempio lo stadio e le strutture. Una bella società con grandi giocatori e ben allenata.

Ci vedi ai play out?

Non saprei il campionato è lungo, ma se dovessero arrivare, meglio giocarli in casa con due risultati su tre per salvarci. Vedremo l’importante è fare più punti possibili.

Da grande cosa vorresti fare?

 Per ora il portiere, e la scelta per il futuro sarà certo se fosse possibile, restare nel calcio, magari come preparatore dei portieri. Vedremo cosà succederà ora resto al Briga e spero di dare il mio apporto.

Simone Merlotti

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