Rovinosa caduta della Pro Patria che perde per tre reti a zero in casa della capolista Vicenza. Chi è convinto che vista la differenza di qualità delle squadre scese in campo giustifichi e assolva i tigrotti da ogni tipo di commento e valutazione può considerare chiuso qui l’articolo. Chi invece crede che ci siano comunque elementi da considerare, al di là del risultato e del fatto che fosse abbastanza scontato, ci segua ancora per un po’.
La Pro Patria lo scorso anno dopo cinque giornate aveva tre punti, quest’anno ne ha due. Lo scorso anno aveva segnato due reti e subite cinque, quest’anno ne sono state segnate cinque e subite dieci ( penultima peggior difesa del girone). I numeri dicono che a parità di portiere, la cui conferma fa parte dei segreti di Fatima, sembrerebbe che la coppia Alcibiade- Bashi performasse meglio della difesa attuale, che è stata pesantemente ringiovanita a livello anagrafico e pesantemente indebolita in termini numerici. Senza Masi, oggi squalificato, ma spesso assente, la Pro Patria dispone di un solo centrale di difesa, ossia Aliata, un classe 2006 certamente non pronto per partite come quella di oggi. Infatti, Mister Greco non ha ritenuto fosse la riserva naturale di Masi ricorrrendo al solito adattamento di Motolese, che è un adattamento e non un sostituto naturale.
Scelta obbligata alla quale si sono aggiunte scelte catenacciare alla “Nereo Rocco”per limitare i danni che alla fine si sono rivelate inutili. Nel passato, la Pro Patria ha vinto su campi ritenuti impossibili utilizzando ben altre strategie, ben altro carattere, ben altra lettura del match, ben altro coraggio che non rimanere chiusi nella propria area con avvio della manovra di Motolese che ricordava la mobilità dei giocatori sulle stecche del Calciobalilla.
Se poi, i big di mercato come Schiavone, che si spera possa far dimenticare le esperienze chiamate Palazzi e Marano, o come King Udoh, sono ancora lontani non dal campo, ma dalla panchina, ci si chiede chi attualmente abbia dato “diversa caratura” ad una squadra annunciata come “ambiziosa”dalla minoranza in sede di conferenza stampa. Il ritornello dell’essere partiti in ritardo sta diventando stucchevole, la Triestina non è nemmeno partita, eppure i punti finora li ha fatti. In più, una squadra di livello dopo cinque partite mostra miglioramenti o sprazzi di qualità, magari a lampi, ma qui si vede solo grandine nella nostra porta.
Ricordiamo perfettamente una domanda fatta dallo scrivente a Mister Javorcic relativa al motivo per il quale la Pro Patria non scegliesse mai di partire dal basso l’azione. La risposta del tecnico della Juventus fu glaciale : “perchè in serie C non esiste la qualità sufficiente per farlo”. E stavamo parlando di una Pro Patria che di qualità ne aveva certamente il doppio di quella attuale. La domanda sorge lecita: perchè la Pro Patria attuale lo fa perdendo palle in quantità industriale nella propria metà campo? Perchè seppur in assenza di un regista vero, dite quello che volete ma Ferri, Di Nunno e Schiavone non hanno i tempi di un organizzatore di gioco, si ricorre ad un gioco così complicato e rischioso?
Da ultimo, in sede di mercato Mister Greco ha fatto sapere di preferire un attaccante in più ad un difensore, i numeri attuali fanno sapere che forse la scelta è stata azzardata e che una difesa così giovane e così inesperta e con posizioni senza figure di back meriterbbe un’ analisi che porti un giocatore di esperienza in grado di dare spessore al reparto.
Ci sorprendiamo dell’azzardo che il Direttore Sportivo Turotti ha accettato, proprio dopo la scottatura dello scorso anno, quando la scommessa ( perdente) si chiamò Colombo la cui protezione da chi osò metterla in discussione fu esageratamente lunga e chi lo fece notare ripetutamente entrò nella lista dei cattivi. Alla fine, i cattivi si dimostrare competenti quanto i bravi che dovettero ammettere a denti stretti e dopo troppo tempo quello che i sassi avevano capito da subito.
Non vorremmo accadesse quanto visto lo scorso anno, ossia che mentre su queste colonne si presagiva il pericolo, molti altri avevano dato per certo che “tanto noi non retrocediamo” e alla fine avevano torto e ragione, visto che lo siamo stati anche solo sulla carta, però non crediamo sia accettabile alzare due volte l’asticella per abbatterla in entrambe le occasioni.
Al momento nulla è cambiato rispetto a prima, anzi , diremmo che la situazione è peggiorata, vista la rinuncia agli under obbligatori in largo numero. Certo è che se rinunci ai giovani e poi li concentri tutti in difesa, allora era meglio prima.
Va beh…ma contro il Vicenza si sapeva che avremmo perso…ancora qui sei? Non ti avevamo detto di andare via prima?
Flavio Vergani
Vicenza-Pro Patria: 3-0 (0-0)
Marcatori: Rauti al 11’st e al 16’st, Rada al 30’st
L.R. VICENZA (3-5-2): Gagno, Cuomo, Leverbe, Sandon; Tribuzzi (21′ st Caferri), Vitale (21′ st Rada), Carraro, Pellizzari (32′ st Alessio), Costa; Stuckler (1′ st Rauti), Morra (21′ st Capello). A disposizione: Basso, Massolo, Cavion, Golin, Cester, Benassai, Vescovi, Talarico, Fantoni. Allenatore: Fabio Gallo.
PRO PATRIA 1919 (3-5-2): Rovida; Reggiori, Motolese, Dimarco; Mora, Ferri (17′ st Travaglini), Di Munno, Schirò (17′ st Renelus), Orfei (36′ st Ricordi); Mastroianni (29′ st Ganz), Citterio (17′ st Bagatti). A disposizione: Gnonto, Viti, Aliata, Marra. Allenatore: Leandro Greco.
ARBITRO: Gabriele Restaldo di Ivrea (assistenti Tomasi, Gigliotti; quarto ufficiale: Zago; Fvs: Storgato)
NOTE: Giornata calda e soleggiata. terreno in perfette condizioni. Spettatori 9.729 (abbonati 7.818, ospiti 29, incasso 85.520 euro). Ammoniti: Leverbe (V), Reggiori (P). Calci d’angolo: 10-0. Minuti di recupero: 3′ pt, 3’st










