Corner point girone di andata

E’ tempo di bilanci in casa Pro Patria che dimentica il 2023 e si proietta nel nuovo anno che appare davvero complicato. Le festa di Natale che si protraggono dal 23 dicembre ( pure troppe per qualche tifoso) sono state utili per staccare da una realtà difficile che necessita di una decisa strambata. Il mercato dovrà portare quel qualcosa in più, ma è anche vero che troppi giocatori stanno rendendo sotto le aspettative per cui si chiede a loro un contributo determinante in questi prossimi cinque mesi che decideranno il futuro dei tigrotti.

Intanto, vediamo la loro performance nel girone di andata per poi confrontarla con quella di fine campionato dove vedremo chi avrà saputo cambiare marcia e meritarsi la conferma e chi no.

Rovida: 6

Il “Grecchi” e il “Lupidi” gli contestano i piedi non proprio da “Onana”, ma con le mani ha salvato più di una situazione pericolosa, per cui la media fa la sufficienza, Poi, non tutti si chiamano Caprile, ma questo si sapeva

Moretti: 6

Si parla molto di lui in ottica di carriera ad alti livelli, la stoffa c’è anche se l’abito al momento appare solo sufficiente

Saporetti: 6

Un jolly spesso falcidiato da infortuni, ma quando c’è fa il suo

Lombardoni: 6

Sufficienza si, ma da uno come lui ci si aspettava ben altro, il rientro dall’infortunio lo sta condizionando seppur in serie C rimane tanta roba

Minelli: 6

Minimo sindacale garantito per un girone di andata comunque tendente all’anonimato.

Ndrecka: 6

Sufficienza molto stirata per il fenomeno dello scorso anno che era pronto per il decollo mentre attualmente è in fase di atterraggio costante verso un rendimento davvero minimale

Somma: 5,5

L’impegno c’è, la maturazione in corso, la primavera aiuterà.

Vaghi: 6

Si vede poco, ma sempre con il suo rendimento standard

Renault: 6

Trova il goal e in questa squadra sterile aiuta in una valutazione che potrebbe apparire generosa.

Citterio: 5,5

Una evoluzione del suo ruolo che fa rima con involuzione, si fa legna con quel che si fa, ma a volte insistere porta a doppi svantaggi

Piran: 5,5

Sotto rendimento rispetto allo scorso anno, ma anche sotto scarsa considerazione come prima scelta, al suo posto hanno giocato in tanti , ma nessuno è parso così eccezionale da chiudergli ogni porta.

Fietta: 7

Perfetto come centrale di difesa, un esempio quando  si è trattato di dimostrare attaccamento alla maglia.

Bertoni: 5,5

Sparito dai radar da fine dello scorso campionato, poi apparso e scomparso per problemi fisici. Il passaggio al nuovo modulo potrebbe sfumare la sua presenza nell’undici titolare.

Nicco: 5,5

La vera delusione del campionato, appare mentalmente scarico, fisicamente non al meglio. Poca “cazzimma” e pochi cartellini gialli che erano il suo imprinting che giustificavano il suo costante mordere le caviglie. Lui potrebbe essere il vero rinforzo della campagna invernale se riuscisse tornare quello che era.

Marano: 5

Troppo brutto per essere vero. Ovviamente, c’è qualcosa che non gli permette di essere quello che è sempre stato. Rimane che se anche lui non prende la sufficienza in un centrocampo dove il solo Fietta eccelle, poi è facile prendersela con il portiere e la difesa, oppure, con l’attacco che riceve zero reti da tutti i centrocampisti messi insieme. Il vero problema potrebbe essere qui e non altrove.

Mallamo: 5,5

Arrivato a Busto con recensioni a 5 stelle, delude fi da subito e mai mostra miglioramenti. L’idea che il nuovo modulo lo possa favorire è del tutto immaginabile.

Ferri: 5,5

Lo voleva il Benevento mille firme, era l’orgoglio della società quale giovane emergente del vivaio, ma per lui non si è trovato lo spazio che avrebbe meritato. Ovviamente, scelte figlie delle prestazioni, ma da capire rimane il motivo per cui lo scorso anno era e quest’anno non è.

Parker: 5

Un inizio di campionato totalmente deludente con zero reti all’attivo e un rigore sbagliato a cui si somma una espulsione evitabilissima. L’infortunio lo sta penalizzando oltre misura, ma forse era preventivabile visto che da sempre accade e privarsi a cuor leggero di alternative è stata scelta del tutto discutibile che forse penalizza per primo proprio lui.

Castelli: 6

La coppia del goal l’aveva stabilita il campo: lui 3 reti e Stanzani 5 reti, la coppia alternativa l’ha stabilita mister Colombo. I conti fateli voi, ma 0 +1 non fa 8

Stanzani: 6,5

Non gli basta essere il bomber della squadra con  5 reti segnate su 15 totali ( 33,33%) per guadagnarsi il posto da titolare. Le scusa stanno a zero, se lui segna e gli altri no, dovrebbe giocare lui, se così non avviene un motivo ci sarà ma le conseguenze diventano responsabilità di chi sceglie  e non meriti.

Pitou: 6,5

Obbligati ad inserire il talento francese negli attaccanti per le scelte fatte da Mister Colombo. Peccato che il giovane tigrotto nasce e morirà per quello che natura gli ha regalato, ossia una classe invidiabile e una visione di gioco che ha in ben altra zona del campo la sua massima realizzazione. Porre fine al suo utilizzo raffazzonato dovrebbe essere obiettivo primario del nuovo anno per non nuocere a lui e alla squadra che non può continuare nell’autolesionismo pur di trovargli un posto tra gli undici.

Zanaboni: n.g

Se le partenze di Chakir e Piu dovevano essere funzionali al suo lancio, allora perchè non ha giocato quasi mai?

Mister Colombo: 5

Tanti i perchè che giustificano l’insufficienza: perchè si è aspettato così tanto a cambiare modulo? Perchè si è sacrificato chi segna come  Stanzani per altri che non segnano? Perchè tutti i big della squadra non hanno lo stesso rendimento dello scorso anno, chi è arrivato come Marano sono irriconoscibili e giocatori come Ndrecka, Piran e Ferri brutte copie delle precedenti? Perchè la difesa che da sempre è stato un asset della squadra ora è la quint’ultima del girone, nonostante le prestazione dei singoli siano sufficienti? Il calcio ha le sue regole che assegna responsabilità precise a determinate figure, al di là della simpatia, del rispetto e dell’affetto che si possa nutrire verso chi ha onorato e rappresentato al meglio la maglia biancoblu meritandosi eterna riconoscenza.

Flavio Vergani

 

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