Nel giorno della Befana la maglia della Pro Patria è nera come il carbone ma nella calza c’è il torrone. Dolce vittoria in quel di Gorgonzola che ricorda antiche muffe per quanto accadde qualche campionato fa e che ancora dà la nausea ai tifosi biancoblu. Si apre come meglio non poteva l’anno 2024 con i tigrotti corsari grazie ad un atteggiamento finalmente più spregiudicato di mister Colombo che mette fine all’incomprensibile scelta di sacrificare Stanzani in panchina e rischia l’ossigenato con Pitou e Castelli. A centrocampo le scelte sono finalmente dettate dalla realtà e non dai crediti che la storia ha costruito. Fuori Nicco e dentro Fietta con di fianco Mallamo, il resto è più o meno scontato. L’equazione funziona e il risultato è il doppio vantaggio per la Pro Patria. Prima è Pitou che nel giorno che non fa la punta vera trova il goal, a testimonianza che ognuno rende dove madre natura vuole, delizioso il suo pallonetto che porta in vantaggio i tigrotti che corona una partita positiva del francese che nelle vacanze di Natale deve aver cambiato parrucchiere visto il nuovo look dal sapore afrocubano. Poi, per l’ennesima volta è un difensore che si inventa attaccante con Vaghi che mette dentro la palla del raddoppio. Il cronista faceva notare che la Pro Patria è la squadra meno ammonita del girone e un motivo ci sarà e, sul campo dove Capitan Colombo fece beneficienza rinunciando ad un rigore assegnato per la Pro Patria, si avvertiva nell’aria che sarebbe dovuto accadere qualcosa. Vuoi che nel giorno della Befana l’arbitro non faccia un regalo a qualcuno? Detto fatto, trovato anche il destinatario, ossia la Giana che si vede regalare un rigore che Colombo avrebbe tranquillamente rifiutato. Invece, a Gorgonzola prendono sempre tutto, così ci pensava proprio Colombo a tentare almeno di alzare la numerica dei cartellini gialli facendosene sventolare uno da questo arbitro che ricorda un non indimenticabile centravanti tigrotto che solo “Bustocco.it” sa che fine ha fatto. Tale Cappai che in 5 partite ha assegnato 3 rigori. Sul dischetto un certo Fumagalli, un miracolato che dopo aver segnato 9 reti in 62 partite nel Caravaggio in serie D, ha saputo segnare 19 goals in 33 partite nella Giana Erminio. Miracoloso potere dell’aria di Gorgonzola che ha rigenerato un cognome che sa molto di salumi e poco di formaggi. Rovida battuto e poi assalto all’arma bianca dei locali che non pervenivano al pareggio. Tutto bene quel che finisce bene si, anche se continuiamo a chiederci se è sempre e comunque così indispensabile essere alla moda del calcio attuale non rinunciando mai al filotto di sostituzioni. L’impressione che chi entra non è mai in grado di determinare cambiamenti positivi del match è alta e anche oggi crediamo che la squadra iniziale avrebbe vinto a man bassa su quella che ha finito il match. Unica nota dolente l’ennesimo infortunio di Lombardoni che ha dovuto lasciare il campo e questa non è certamente una bella notizia.
Flavio Vergani
GIANA ERMINIO-PRO PATRIA 1-2 (0-1)
Reti: 28′ pt Pitou (PPA), 12′ st Vaghi (PPA), 39′ st rig. Fumagalli (GIA)
Giana Erminio (3-5-2): Zacchi; Previtali (16′ st Boafo), Ferrante, Minotti; Caferri (24′ st Barzotti), Franzoni (30′ st Ballabio), Marotta (24′ st Pinto), Lamesta, Groppelli (16′ st Messaggi); Fumagalli, Fall. A disposizione: Pirola, Magni, Perna, Colombara, Corno, Gotti, Piazza. Allenatore: Chiappella.
Pro Patria (3-4-2-1): Rovida; Vaghi, Lombardoni (43′ pt Saporetti), Moretti; Somma (17′ st Citterio), Fietta, Mallamo (32′ st Ferri), Ndrecka; Stanzani, Pitou (17′ st Nicco); Castelli (32′ st Parker). A disposizione: Mangano, Bongini, Bashi, Marano, Bertoni, Piran, Ghioldi, Caluschi, Zanaboni. Allenatore: Colombo.
Ammoniti: Mallamo (PPA), Moretti (PPA), Groppelli (GIA), Boafo (GIA)
Arbitro: Cappai di Cagliari
Collaboratori: Spatrisano di Cesena e Celestino di Reggio Calabria
IV Ufficiale: Bozzetto di Bergamo