Sfatato un altro tabù.
Dopo 23 anni la Pro Patria riesce a sconfiggere in trasferta la Triestina portando a sei la sua serie positiva di risultati utili con nel girone di ritorno la terza vittoria esterna.
Ci fosse stata ancora la trasmissione radiofonica condotta da the voice Sandro Ciotti, per la rubrica i “30 secondi con l’uomo del giorno” non poteva che essere l’allenatore biancoblù Riccardo Colombo con la sua Pro Patria ad esserne il protagonisti.
Riccardo Colombo in quella partita vinta 0-1 (autorete di Bacis) del 13 maggio 2001 (ultima giornata del campionato di C2) giocò in maglia tigrotta dal 75 del s.t: Era la Pro allenata da Motta con alla presidenza i Vender che disputò poi i play off uscendo però sconfitta in entrambe le partite dagli alabardati triestini
Certamente il giovane Colombo al suo primo anno da professionista non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi dopo 23′ anni allenatore in panchina della Pro, ma è stupenda realtà suffragata dalla professionalità espressa in tutto il suo iter calcistico e in modo particolare anche in questo suo nuovo ruolo in seno alla società.
La Pro Patria torna da Latisana (PN), stante l’indisponibilità del Nereo Rocco di Trieste, con una vittoria di alto spessore tecnico, un crescendo via via costruito dal suo tecnico con un gruppo di giocatori che hanno saputo codificare un credo calcistico a loro misura fatto di abnegazione e sacrificio sapendo che c’erano i mezzi e le potenzialità per riuscirci.
Un collante tra reparti che porta un gioco fluido, veloce nelle ripartenze supportato adeguatamente a centrocampo e solido e determinato in difesa.
Onore per la vittoria a tutta la squadra ma menzione particolare va a Jonathan Pitou e Guillaume Renault i tigrotti francesi autori dei due goal partita, giovani in grado di ulteriormente crescere tecnicamente e agonisticamente, scelta societaria ottima la loro per una Pro Patria sempre più improntata ad essere composta da giovani promettenti in linea con l’operato del suo Direttore Sportivo Sandro Turotti confermato dagli ultimi due innesti operati al mercato di gennaio, il fratello di Renault e Curatolo,
Assestata la classifica, senza però sentirsi già appagati da quanto conquistato, stante ancora il lungo cammino salvezza che i tigrotti dovranno affrontare e percorrere, iniziando dal doppio confronto casalingo con Pergolettese, e Padova, avversario quest’ultimo indigesto, un altro tabù da sfatare cercando finalmente dii sconfiggerlo.
Pro Patria e Triestina grazie alle loro tifoserie e in modo particolare al suo mentore gemellate merito il vero super tigrotto tifoso a cui devo molto, Gildo Pozzi unitamente a tutto il Pro Patria Club. Indelebili nel tempo i quattro atti del gemellaggio iniziato a Busto Arsizio il 12 dicembre 1976 e continuato a Trieste l’8 maggio 1977, con il bis il 30 ottobre a Busto Arsizio e l’indelebile grande festa al Jolly di Trieste il 19 marzo 1978 con gita turistica visita alla città di due giorni.
Storie di un calcio che ha appassionato e ha fatto storia nell’Italia calcistica per essere tra i primi gemellaggi di due tifoserie così come le partite giocate dalle due squadre con due play off, un arbitro disonesto condizionante altamente i tigrotti ma soprattutto amicizia e rispetto che ancora continua grazie agli ULTRAS a cui va il mio più sincero elogio.
Pro Patria che vorrebbe più suoi tifosi sugli spalti e non in pantofole davanti al televisore pur tifando biancoblù, l’adrenalina vera tigrotta si vive dal vivo è sempre stato il mio credo e continua a esserlo alla soglia dei miei 70 anni da tifoso.
Ottavio Tognola
