Il pullman in trasferta non è la stessa cosa delle auto. Il pullman è un segnale di importanza, trasmette appartenenza, dà lustro e genera rispetto. Passare per le vie della città ospitante la Pro Patria è una sfilata dell’orgoglio biancoblu. Sapere che chi guarda il “torpedone” legge quel cartello che indica che a bordo ci sono i tifosi della Pro Patria, emoziona ogni volta, anche se non è la prima volta. Quando arriva un pullman di tifosi in automatico diventa importante la partita, la presenza massiccia qualifica il livello della sfida, a volte persino intimorisce, altre fa scaturire invidia se non si è in grado di pareggiare la dimensione delle presenze ospiti. Il pullman unisce anche le anime divise, non i corpi, perchè la Pro Patria vive grazie alle sue membra, che sono diverse, ma tutte con un unico obiettivo. Un corpo che spesso lascia la parola agli altri, quelli esterni a questo corpo, preferendo i fatti.
Fatti che questa volta parlano di un pullman sold out diretto verso Mantova. Era da un po’ che non accadeva e chi ce lo comunica lo fa con un messaggio che trasuda di soddisfazione.
Il Tigrotto ha dato una mano, il Pro Patria Club ne ha data un’ altra, i soliti noti sempre presenti in trasferta hanno chiuso il cerchio e il pullman è magicamente apparso. La forza dell’unione o l’unione che fa la forza. Un passo verso il futuro che prima o poi dovrà cancellare le amare eredità del passato, quando veniva percepita come una qualità essere contro qualcosa o qualcuno, rivendicare le proprie identità, difendere a spada tratta le proprie convinzioni coltivando la sterilità.
Nel tempo del calcio in televisione, dei costi proibitivi delle trasferte, del disamoramento generalizzato serve unire le forze e archiviare le resistenze del passato per far sventolare la bandiera biancoblu dal finestrino del pullman e non solo sulla foto del profilo social. Lasciate ai vecchi gli errori del passato e date esempio di buonsenso voi che potete a beneficio della Pro Patria.
Quando sarete sul pullman per le vie di Mantova, fatevi un applauso perchè ve lo meritate, come se la merita l’altra nidiata di giovani ultrà che sta ripopolando una curva fino a prima troppo vuota.
Flavio Vergani