Ci si accorge di una stella che manca solo quando si spegne, della luce del sole quando cala la notte. La normalità nasconde il valore, solo l’assenza desta l’attenzione e fa sentire il disagio di non aver apprezzato fino in fondo quello che c’era e sembrava dovesse esserci per sempre. Una poltroncina vuota in più non dovrebbe notarsi in uno stadio sempre più deserto, ma l’ombra di certe assenze si allunga su chi da sempre sa di poter sentire la voce, apprezzare un sorriso, scambiare un parere e non poterlo fare ferisce il cuore. Ora, Giulio sei un figlio delle stelle e chi ti ha voluto bene alza gli occhi sopra la copertura della tua tribuna centrale per scorgere il tuo volto che oggi, proprio oggi, è volato lassù. Eri uno di noi, uno del Pro Patria Club, ma anche uno della Pro Patria e quindi amico di tutti, parte della stessa famiglia e quindi tutti ti piangiamo nello stesso modo perché chi ti ha conosciuto oggi era allo stadio anche per te.
Arriva la prima sconfitta del 2024 per opera del solito Padova che a Busto pasteggia ormai da anni. Ha vinto il Padova, non ha perso la Pro Patria, perché in campo c’erano due mondi diversi. Zero under per i patavini e sei under per la Pro Patria, ossia, l’ambizione di vincere costi quel che costi contro l’ambizione di fare del proprio meglio spendendo il meno possibile. Il risultato è scontato o quasi e oggi lo è stato.
Pali, traverse, salvataggi sulla linea ripetuti non hanno impedito ai tigrotti di subire comunque due reti da un Padova agile, tecnico, sempre pericoloso in avanti e con poche sbavature in difesa.
Compito facilitato da solito turn over di moda nel calcio moderno che ha deturpato il volto dell’undici titolare di sabato scorso. Dentro Lombardoni per Moretti e la scelta diventa un incubo con l’ennesimo infortunio del centrale bustocco che dopo l’operazione al tendine di Achille è perseguitato da mille problemi, dentro Somma, Citterio, Ferri e fuori Mallamo, Stanzani e Renault. La tiri tera degli allenatori la conosciamo da sempre e da sempre riteniamo che abbia un suo perché a livello motivazionale, ma mai ci convinceremo che una squadra che ha un budget come quello della Pro Patria si possa permettere una rosa di pari livello in tutti i ruoli. Esistono delle gerarchie e dei valori ben precisi con qualità ben definite, rinunciare a qualcuna di esse significa perdere competitività e averlo fatto oggi in casa col Padova invece che a Mantova non ha convinto la maggior parte dei tifosi. Sarebbe finita nello stesso modo? Può darsi, ma sarebbe stato diverso.
Detto questo, che prima o poi si perda è normale, anormale era quanto accaduto fino ad oggi, per cui, bentornata normalità, nessun rimpianto, ma solo il disappunto di non aver potuto capire come sarebbe andata a finire con una formazione meno sperimentale.
Più di 800 i tagliandi staccati contro i 600 del turno precedente, la ferialità sembra interessare di più della festività, forse nell’ottica del se posso scegliere scelgo altro, se non ho niente da fare va bene anche la Pro Patria. Non certamente una notizia che riempie il cuore di gioia, ma a Busto siamo abituati al meglio il piuttosto del niente. Qualcuno si sorprende che qui non si parla più di altoparlanti gracchianti, proprio dove per primi e da sempre è stato segnalato. Nessun segreto, perché sappiamo quello che si sta facendo e a volte quello che sembra scontato non ha nulla di scontato, nel vero senso della parola e allora apprezziamo chi applica il fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio che merita rispetto.
Flavio Vergani
Pro Patria-Padova: 0-2 (0-1)
Marcatori: Varas (PD) su rigore al 28’pt, Bortolussi (PD) all’11’st
PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): Rovida; Minelli, Lombardoni (38′ pt Moretti), Saporetti (32′ st Fietta); Somma, Nicco, Ferri, Ndrecka; Citterio (1′ st Stanzan), Pitou (22′ st Curatolo); Castelli (22′ st Parker). A disposizione: Mangano, Bashi, Marano, Bertoni, Piran, Renault G., Ghioldi, Renault C., Mallamo. Allenatore: Colombo.
PADOVA (3-5-2): Donnarumma; Kirwan, Delli Carri, Faedo; Valente (32′ st Tordini), Fusi (36′ st Crisetig), Radrezza, Varas, Villa (32′ st Favale); Palombi (22′ st Capelli), Bortolussi (36′ st Zamparo). A disposizione: Rossi, Zanellati, Perrotta, Belli, Dezi, Crescenzi. Allenatore: Torrente.
ARBITRO: Frascaro di Firenze (Iacovacci di Latina, Rinaldi di Pisa; Schmid di Rovereto).
NOTE – Serata fresca, terreno pesante. Spettatori 900ca. Ammoniti: Somma (PPA), Fusi (PAD), Fietta (PPA). Calci d’angolo: 6-5. Minuti di recupero: 2′pt, 4′s