Il recupero con l’Atalanta U23, snobbato dagli ultrà per protestare contro le squadre B, chiude definitivamente il cassetto dei sogni impossibili, ossia della salvezza immediata. Vincendo si sarebbe accorciata la distanza con il Lumezzane portandola a sette lunghezze. Poi, il sogno immaginava la vittoria con l’Alcione per la Pro Patria e sconfitta a Salò del Lumezzane con distanza portata a quattro punti e poi lo scontro diretto a Busto per arrivare a meno uno. Poi, bresciani a Padova nell’ultima di campionato con basse possibilità di vittoria.
Sogno frantumato dai bergamaschi che hanno ribaltato la partita ricacciando i tigrotti nell’antica disperazione. Tra le mura amiche 3 partite vinte su 17 giocate con nove pareggi e 5 sconfitte. Fuori casa 2 vinte su 17 con 5 pareggi e 10 sconfitte. Tigrotti ultimi nella classifica delle reti realizzate con 25 goal. Undicesima nelle reti subite con 39 reti al passivo. Numeri che condannano i tigrotti ai playout, numeri che preoccupano sull’esito dei playout, vista la difficoltà a vincere : 5 vittorie in 34 partite, ossia solo il 14%. Se servisse vincere almeno una delle due partite del playout i tigrotti dovrebbero portare questa percentuale almeno al 50%. Passare dal 14 % al 50% in così poco tempo appare impresa ai limiti dell’impossibile.
Pro Patria caduta nella trappola del nervosismo, prima ostentato dal suo Direttore Sportivo che non ha gradito il rinvio della partita per la convocazione in nazionale di tre giocatori ospiti e poi di Alcibiade che ha steso un avversario a fine partita meritandosi una doppia squalifica che lo terrà fuori nello scontro diretto con la Pro Vercelli, la quale ha realizzato 26 reti delle quali 15 fatte da bomber Comi che troverà un baluardo difensivo in meno quando giocherà con la Pro Patria. Atalanta che aveva tutte le ragioni del mondo per rinviare la partita ( lo avrebbe fatto anche la Pro Patria se avesse avuto tre giocatori assenti per convocazioni in nazionale), piuttosto da capire il motivo per il quale la soluzione Turotti, ossia fermare il campionato in questo occasioni o schierare i ragazzi della Primavera, non fosse stata proposta e sostenuta nelle sedi opportune. Reclamare sui contributi televisivi ritenuti troppo bassi o lamentarsi per queste convocazioni e non solo, visto che impattano anche quelle delle squadre A, dopo averle accettate ha poco senso. Le votazioni sui temi in Lega non hanno avuto opposizioni statisticamente significative, per cui, ha poco senso farle presenti dopo e soprattutto quando colpiscono il proprio orticello. Gli unici che da sempre fanno opposizione con le parole e con i fatti sono gli Ultrà di mezza Italia che non assistono alle partite con le squadre B.
Le ingenuità in casa Pro Patria sembrano non terminare mai. Dopo le imbarazzanti sconfitte di Lecco e Trieste, si pensava che si fosse superata la confusione mentale generata da scelte, atteggiamenti e giustificazioni croniche dell’era Colombo. Invece, ieri si è preso un goal su rimessa laterale con uno sbadato Barlocco ( svincolato arruolato in sede di campagna acquisti invernale, altro controsenso della stagione biancoblu) ha dimenticato di svolgere il ruolo per il quale scende in campo, ossia marcare l’avversario. E se queste ingenuità arrivano da un esperto giocatore arrivato per aggiungere solidità alla squadra ci viene da dire che la situazione è davvero preoccupante.
Domenica match con l’Alcione il cui presidente ha comunicato alla squadra la ferma intenzione di voler giocare i playoff. A Milano si progetta un centro sportivo con annesso stadio abilitato per la serie B ( a Busto non funzionano ancora gli altoparlanti nel settore distinti) a Gratosoglio con un budget già pronto di 4 milioni di euro. Per cui, sicuramente l’ex Cusatis non verrà a Busto con la testa già in vacanza. Ci sarà da lottare!
Flavio Vergani
