Trento Pro Patria 0-0

Brodino serale e quaresimale della Pro Patria che nel Venerdì magro di Quaresima si accontenta di una cena frugale in quel di Trento. Surreale il giorno e l’orario del match, quasi irreale la partita terminata a reti bianche. A parte qualche guizzo di un Castelli in formissima, il resto è stato davvero deprimente con un Trento annunciato alla vigilia come temibile per i suoi giocatori di qualità che ha dato prova di quanto sia bassa la qualità media di un campionato sempre meno attraente con la farcitura di orde di giovani la cui maggior parte è solo di passaggio nella categoria professionistica, dalla quale uscirà appena la data di nascita non farà più rima con contributi per le società. La Pro Patria si presenta a Trento questa volta con un turn over imposto dagli infortuni che colpiscono Lombardoni, Mallamo e Parker. In porta gioca ancora Mangano, mentre Fietta è squalificato. Ci pensa l’arbitro a dare un po’ di colore ad un match troppo grigio per essere vero, Cinquanta sfumature di rosso come quelle del cartellino sventolato sotto al naso dell’ex ossigenato Stanzani, che paga due falli ( che non sono quelli della cinquanta sfumature) in cinque minuti, andando sotto la doccia a fine primo tempo. Su di lui un rigore  indiscutibile  qualche decina di minuti prima, ma, come dice Mister Allegri, nel calcio ci sono le categorie che non a caso qualificano i frequentatori. Per cui, in terza serie ci sono gli arbitri di terza serie, come si incontrano giocatori “naranzi” che spesso sono giustificati dalla gioventù e dal fatto che devono crescere, si possono incontrare arbitri “naranzi”, giovani e quindi che devono maturare o trombati dal calcio che conta e lasciati liberi di fare danni nella categoria che prima delle altre avrebbe bisogno del Var, ma che metteranno solo nei playoff, quando ci saranno il top degli arbitri. Il modo migliore per proteggere la categoria evitando di mettere in piazza i frequenti errori dei quali sono spesso protagonisti. Inutile illudersi e infiocchettare la serie C di lodi ridicole e apprezzamenti fuori misura. Questa è la realtà, come realtà sono i 725 spettatori esatti che la partita ha attratto. Tolti i 100 bustocchi rimangono 625 trentini eroi che si sono tassati per vedere lo spettacolo non certamente più bello del weekend. Sfumature di rosso che sono tornate protagoniste nel secondo tempo dello spettacolo, chiamiamolo così, quando l’ingenuità di certi giocatori ha trovato un interprete eccezionale in Rada del Trento che, accertata la bassa qualità dell’arbitro, ha pensato di infinocchiarlo con un tuffo alla Pelù sul pubblico nel live del 1993 al Palasport di Firenze cercando il penalty. Errore clamoroso in quanto tutti nella vita hanno una possibilità di mettersi in mostra e il signor Viapiana di Catanzaro ha fatto sapere che “qua nessuno è fesso”, sventolando il secondo giallo in faccia al furbo di turno. Parità ristabilita in campo e volemosi bene in filigrana se non per qualche tentativo dei locali sventanti dall’ormai lungo presente Mangano che il “Tia Brazzelli Lualdi”di Malpensa24, uno che il calcio lo mastica da sempre e ha le idee chiare, premia con un tondo sette in pagella ( mezzo punto per la maglia), che dimostra quanto possa giovare ad un portiere la regolarità di presenza. La possibilità che si possa aprire una sana rivalità interna non è per niente da scartare. Mangano in maglia tradizionale bianca e blu a strisce ( due volte che la mette con zero goal subiti, insistere please), gli altri, ossia i suoi compagni con le solite 50 sfumature di rosso. Chi si aspettava che dopo il gesto di fairplay della precedente partita a Busto, quando uno sbadato magazziniere trentino non aveva portato le maglie alternative alla prima e quindi la Pro Patria accettò di cambiare la propria indossando 50 sfumature di nero, anche se non dovuto, è rimasto deluso. I padroni di casa se ne sono fottuti del fairplay e hanno fatto capire che in queste categorie non si fanno tanti complimenti, si alza la voce quando serve e a volte anche quando non serve, si prende quello che ti danno e si rende poco niente.

Un punto era l’obiettivo e un punto è arrivato, adesso fari puntati sul match di martedì alle 18,30 con la Pro Vercelli. La fiera del surreale continua, lo schianto è prossimo.

Flavio Vergani

Trento-Pro Patria: 0-0

TRENTO (4-3-1-2): Pozzer; Ferri (34′ st Vitturini), Cappelletti, Trainotti, Obaretin; Sangalli (1′ st Giannotti), Rada, Di Cosmo; Pasquato (19′ st Terrani); Spalluto (1′ st Anastasia), Italeng (26′ st Caccavo). A disposizione: Russo, Santer, Vaglica, Satriano, Puletto, Brevi, Barison. Allenatore: Baldini.

PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): Mangano; Vaghi, Saporetti, Moretti; Somma (36′ st Renault C.), Nicco, Ferri (44′ st Marano), Ndrecka; Stanzani, Pitou (27′ st Curatolo); Castelli (36′ st Citterio). A disposizione: Bongini, Bashi, Bertoni, Piran, Minelli, Ghioldi. Allenatore: Colombo.

ARBITRO: Viapiana di Catanzaro (Cerilli di Latina e Chillemi di Barcellona Pozzo di Gotto; Toselli di Gradisca D’Isonzo)

NOTE – Serata fredda e umida, terreno pesante. Spettatori 725. Espulsi: 43′ pt Stanzani (PPA) per doppia ammonizione, 15′ st Rada (TRE) per doppia ammonizione. Ammoniti: Ferri (TRE). Calci d’angolo: 3-1. Minuti di recupero: 3′pt, 5’st.

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