Paolo Leonardo di Nunno, eccentrico Presidente del Lecco, che i tifosi bustocchi ricorderanno per le sue domande provocatorie a Mister Javorcic in un dopo Lecco Pro Patria ( “avete rubato o non avete rubato”?), fa sapere che la “signorina fidejussione”, come fu definita da patron Vavsssori, non verrà garantita, per cui non procederà con l’iscrizione del Lecco al prossimo campionato di serie C. Il Presidente fa sapere di non avere soldi in quanto ha altri debiti da onorare, dopo aver pagato i 500 mila euro di stipendi arretrati di aprile. Di Nunno ha aggiunto che sta vendendo la casa nel centro di Milano e poi pagherà gli stipendi di maggio e giugno. Ha quindi garantito che non farà fallire il Lecco, ma che serve una soluzione (ha chiesto al comune di depositare la fidejussione). La serie B costa quattro volte la serie C, ha fatto sapere Di Nunno. Aperta una trattativa con Aliberti, costo del Lecco 1,5 milioni al netto di 2,6 milioni di debiti che Di Nunno è disposto a pagare. Il debito per la ristrutturazione dello stadio vale un milione, 500 mila li pagherà Di Nunno, il resto li lascerà in eredità al comune. Una mossa strategica? Chi lo sa. La non iscrizione svincolerebbe il parco giocatori valutato tra i 500 mila euro e 1 milione di euro, gli investimenti fatti nelle strutture e il valore sportivo, visto che verrebbe cancellata la matricola. A chi giova? Intanto, il Presidente della Lega di serie C ha chiesto a Di Nunno che intenzioni ha. Il Milan U 23 è alla porta e attende una disgrazia altrui per poter sbarcare in serie C con investimenti importanti in quel di Solbiate Arno.
Flavio Vergani