Giorgio Giacomelli è volato in cielo. Aveva 90 anni. Era il museo vivente della Pro Patria, ha raccontato la storia dei tigrotti con passione e precisione. La sua casa un archivio ricco di articoli di giornali, foto e libri che narrano la storia dei biancoblu. Un patrimonio culturale arricchito con pazienza e dedizione nel corso degli anni gelosamente custodito ma anche generosamente condiviso con chi aveva la sua stessa passione. Attivo anche sui social non perdeva occasione per condividere i suoi commenti lucidi, incisivi e taglienti con quella lingua che sembrava quella di un toscano. Ho avuto l’onore di ricevere molti apprezzamenti da Giorgio e per me tutte le volte erano momenti misti di soddisfazione e imbarazzo. Chiamava “balen”quelli della nostra età che vogliono bene alla Pro Patria con quella sua capacità di accarezzarti pur rimanendo a distanza. Mi ha raccontato le gesta sugli spalti del suo grande amico Giannino Bollini, ossia di mio nonno e ogni volta è stata una festa conoscere dalla sua viva voce quello che accadeva quando non c’ero. Giorgio è stato un concentrato biancoblu che fino all’ultimo, fin che ha potuto, ha occupato il suo posto in tribuna laterale. Poi, le sue assenze, la risposta alla domanda “quando torni?”, con la solita “appena fa meno freddo”. Invece, è volato in cielo per abbracciare il suo amato figlio strappatogli da un destino impietoso.
Grazie Giorgio per quello che sei stato, per quello che hai fatto e per come lo hai fatto. Grazie per il tuo esempio che ci hai regalato, grazie per la tua capacità di dire sempre quello che pensi, dote sempre più rara in questo mondo di leccapiedi a tempo, rivoltosi appena viene meno lo stato di privilegio che li ha fatti e fatte sentire eroi per una notte. Tu, non hai piegato la testa, mai hai mandato giù quello che serviva dire, sempre fiero del tuo pensiero che hai detto e scritto in modo eccellente. Ora, caro Giorgio, vola in alto. Sei partito per l’ultima trasferta con il cuscino della Pro Patria sotto braccio, la sciarpa biancoblu al collo e uno zaino pieno dei tuoi libri, dei tuoi ritagli di giornale e delle tue fotografie che hanno raccontato tanti anni di storia. Appena giunto in Paradiso ti basterà qualche parola in dialetto affinchè chi ti ha conosciuto saprà che sei tornato tra loro. Allora, non basteranno le notti eterne per ricondividere antichi ricordi, vittorie memorabili, sconfitte che ancora fanno male che solo tu sai raccontare con quello stile di bustocco di una volta. Giorgio, sei stato uomo fiero e tigrotto vero.
Il Direttivo del Pro Patria Club è vicino ai familiari di Giorgio con le più sentite condoglianze.
Ti saluteremo Sabato, alle ore 10, nella chiesa del Sacro Cuore nella tua Busto
Ciao Giorgio
Il (tuo) Balen