Siamo prossimi alla campagna elettorale. Tutti i candidati si affannano a urlare i loro programmi, a comunicare i progetti che realizzerebbero in caso di elezioni. I comizi sono ovunque: in televisione, nelle piazze, nei circoli dei partiti. Facciamo una proposta alla quale nessuno ha ancora pensato. Fate un comizio allo stadio Carlo Speroni. Il politico disporrà del microfono e dell’impianto audio utilizzato dallo speaker Andrea Scalvi, mentre il pubblico si disporrà nei distinti coperti. Poi, a fine comizio, il politico chiederà al pubblico cosa è piaciuto di quello che ha detto.
La risposta sarà la solita, quella di sempre, quella che da anni viene data dagli spettatori della Pro Patria, ossia che non si sente niente perchè l’impianto non funziona.
Ci piacerebbe vedere la faccia del politico dopo aver parlato per due ore per niente. Ossia, quello che succede da sempre allo speaker dello stadio. Così, prima di parlare di “quello che faremo”, il politico dovrà chiedersi del “perchè non è mai stato fatto”. Magari lo inserirà nel suo programma elettorale e qualche voto lo potrebbe anche prendere. Sul tema, sappiamo che Artusa, attuale assessore allo sport, si era interessato relativamente ai costi di ripristino che non sono bassi, ma neppure insormontabili per una città come Busto. Davvero ci chiediamo se, formazioni a parte, sia regolare uno stadio dove gli spettatori non sentono le comunicazioni di servizio e quindi obbligatorie da ascoltare. Da qui, ci chiediamo se sia normale che nessuno faccia niente da sempre.
Provare per credere, qualche politico volontario per un bel comizio allo stadio? Fatevi avanti, senza spingere, mi raccomando.
Flavio Vergani