Era il calcio della domenica alle 14,30, delle radioline con l’antenna per sentire i secondi tempi delle partite di serie A dalle voci di Ciotti, Ameri e Provenzali. Pioveva a dirotto e i popolari erano scoperti. Qualche vaffanculo all’arbitro e molti altri a chi stava davanti e alzava l’ombrello, oppure lo inclinava provocando le cascate del Niagara sul vicino. Quel giorno arrivò la capolista Monza, piena zeppa di talenti che stavano sbocciando. C’era anche il Keegan della Brianza, quel Tosetto che poi vestì il rossonero.
In campo undici tigrotti che sembravano leoni, grinta, carattere, determinazione. Gli spalti pieni, l’atmosfera del “Carlo Speroni di una volta”, lontana anni luce rispetto a quella odierna. Il Capitano, Ettore Frigerio, detto ” Fritz”, scaricava un missile terra-aria con una punizione bomba che si insaccava alle spalle di Colombo. Lo stadio vibrò, gli ombrelli al cielo scaricarono ettolitri d’acqua, non si vedeva più niente, soprattutto per quelli piccoli come me, avevo solo 11 anni. Erano passati 35 minuti dall’inizio partita e da lì iniziò il countdown per vivere il sogno di una vittoria contro la capolista. Vinse il campionato con 12 punti di vantaggio sulla seconda , ossia la Cremonese di Bodini, Mondonico e Finardi. Il sogno svanì al minuto ottantatrè, quando Sanseverino bucò Fellini, ma quella partita è rimasta nella memoria di tutti quelli che c’erano. Altro calcio, altri tempi, altro ambiente, altro valore di una serie C vera e non scimmiottata da simil promesse under utili solo per il portafoglio, ma con voglia zero di immolarsi per la maglia.
Le formazioni :
Pro Patria
Fellini; Frigerio; Bartezzaghi; Bosani II; Mela; Berra; Ardemagni Giorgio; (52esimo Carniti);Navarrini; Fornara; Bosani I; Foglia
Monza
Colombo; Vincenzi; Gamba; Casagrande; Michelazzi; Fasoli; Tosetto (46esimo Buriani); De Vecchi; Braida; Ardemagni Gianni; Sanseverino
Arbitro
Esposito di Torre Annunziata