Ritorno al passato?

I moduli fanno giri immensi e poi ritornano? Pericoloso è addentrarsi nella palude delle previsioni che spesso squalificano aspettative, razionalità e anche il buonsenso, ma certamente quanto visto ieri in campo ha dato un segnale forte di ritorno al passato. Quel passato rinnegato nello scorso campionato, quando il battesimo come tecnico di Colombo non portò i soliti interessi sull’investimento e si dovette correre ai ripari per portare a casa almeno il capitale.

Un passato che fa rima col modlulo 3-5-2 o 5-3-2, chiamatelo come volete, che da sempre è stato sinonimo di difesa di ferro, goal quel che basta e arcigna difesa del territorio.

Un modulo rispolverato ieri che ha sorpreso Mister Andreoletti che si è trovato di fronte una scacchiera con pedine diverse da quelle attese. I suoi continui cambi di uomini e di schema certificano che la strategia di Mister Colombo ha dato i suoi frutti. Rimesso nel congelatore , scacchisticamente parlando “ Re Pitou”, il Karpov biancoblu ha messo pensato all’arrocco fin dalla prima mossa con una diga centrale di 5 players di navigata esperienza. Nicco è tornato a fare il Nicco, Palazzi ha digerito la novità, Mehic ha avuto un pomeriggio diverso, Somma è apparso il più rigenerato dal cambiamento, una pedina andata spesso a Regina, Piran, che lo scorso anno ha avuto crisi di rigetto con nausea e vomito in tutte le partite di scacchi non giocate, sembrava mosso dall’intelligenza artificiale.

Tra gli alfieri dell’attacco, ecco spuntare Curatolo, uno che fino ad oggi non aveva incantato, trovare goal e prestazione, mentre le torri di difesa hanno tenuto a bada i tentativi di scacco matto con abile maestria.

Insomma, è tempo di un ritorno al passato? Per quello che abbiamo visto ieri sembrerebbe di sì, ma una rondine non fa primavera. Mister Colombo nicchia e fa sapere di avere diversi moduli da mettere in campo e che sceglierà il più consono all’occorrenza. Riamane però che lo scorso campionato ne funzionava solo uno dei due e quest’anno sembrerebbe la stessa cosa, ma contraria. Insomma, un bel rebus. Favorire la maturazione del talento Pitou imporrebbe il modulo di inizio torneo, per altri giocatori sembrerebbe meglio quanto scelto ieri. L’ideale sarebbe che funzionino entrambi, ma non è così semplice e scontato.

Meglio la coppia Malamo- Ferri o Nicco Palazzi? Meglio due punte, oppure solo una? Il dibattito è aperto ed è pane per i tifosi più attenti al lato tattico della vicenda. Gli altri se ne fregano altamente e chiedono solo di vincere, anche giocando con undici difensori e un portiere. Quindi, l’abbiamo già tirata troppo lunga. Aspettiamo martedì e vediamo col Novara cosa si inventerà Mister Colombo che ieri ha davvero fatto un capolavoro con una formazione a prova di pronostico. Ci avevano tentato in tanti ad anticipare la formazione col Padova, ma nessuno ha avuto il coraggio di pensare a quella vista. Alla fine, il risultato si è visto. Per quelli che non sono mai contenti e hanno fatto notare che era una partita da chiudere e vincere diciamo che parlare dopo è sempre facile. Alzi la mano chi pensava di essere in vantaggio col Padova a 15 minuti dalla fine, non per una casualità, ma per una partita giocata alla parie a volte anche superiore. Se ci fosse qualcuno, ci mandi nome e foto che gli facciamo un poster.

A riguardo delle lamentele patevine, giusto dire che il goal della Pro Patria rivisto potrebbe essere viziato da fuorigioco, ma rivista anche la reazione di Liguori siamo sull’uno a uno.

Quanto al campo gibboso, col fondo irregolare e per niente adatto al professionismo, i tifosi e Mister Andreoletti hanno perfettamente ragione. C’era anche per la Pro Patria, c’era anche per il Renate e la Feralpi e ci sarà per chi arriverà a Busto. La rizollatura sembra costasse  18 mila euro ed è stata giudicata fuori budget per la società, gli altoparlanti non costano così, ma sono fuori budget per il Comune che intanto perde l’assessore Artusa che si era impegnato per una soluzione definitiva.  Peccato aver perso l’occasione di chi il campo lo avrebbe messo a posto e gli altoparlanti anche ( funzionavano quando il Milan ha giocato a Busto e chissà perchè). Ieri c’era Matteo Marani,  Presidente della Lega di serie C…chissà cosa avrà mai pensato nel vedere giocare una partita di tale livello su un campo definito dai tifosi ospiti “di patate”.

Flavio Vergani

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