La situazione societaria ad Alessandria non è certamente invidiabile, si parla di criptovalute e non di euro. A Novara i tifosi guardano con preoccupazione a quanto sta accadendo dopo il disimpegno di Ferranti.
Come scriveva Andrea Macchi nella sua lettera aperta a Legnano, Varese, Ravenna, Pistoia, Biella, e Pavia il calcio ha perso la qualifica di professionismo dopo averlo frequentato a lungo.
A Busto, in sette anni di presidenza Testa l’unica alternativa ritenuta solida per la cessione societaria è parsa quella del gruppo Sgai, capitanata da Citarella e tutti sappiamo come è finita.
L’equazione sembra semplice, il calcio di serie C odierno non è sostenibile, non interessa a realtà industriali solide e brand noti, a parte qualche rara eccezione.
Sperare nell’immortalità dei presidenti virtuosi è esercizio di sano ottimismo, ma destinato ad essere deluso, forse è il momento di non fingere di essere protagonisti di una favola felice, ma capire che trattasi di un dramma che potrebbe trasformarsi in tragedia.
Ci chiediamo, chi si loda e si imbroda di complimenti e di autocelebrazioni, descrivendo questa categoria con toni trionfalistici, cosa risponderebbe alla domanda: come mai stanno morendo piazze importanti? Come mai piazze come Alessandria e Novara sono in tali situazioni? Come mai alcune piazze come Busto possono vivere solo ed esclusivamente grazie a presidenti amanti dell’autolesionismo finanziario, del sadismo economico autoperpetrato o grazie ad una immensa passione per i colori della propria città?
Come definirebbero un business che si regge sulla estrema polarizzazione dei suoi protagonisti? Il polo positivo che paga con soldi veri, tiene al guinzaglio le ambizioni per sostenere il progetto e il polo negativo che paga o non paga con le criptovalute, si volatizza dopo pochi mesi di governance o alla peggio viene inquisito dalla magistratura?
È questo il tanto pubblicizzato calcio di serie C che viene mascherato tutto l’anno, quasi fosse sempre carnevale quando ogni scherzo vale?
È questo il calcio Premium che merita la ribalta televisiva per farlo apparire per quello che non è se poi competono nello stesso girone squadre che devono imbottirsi di giovani per salvaguardare il bilancio con squadre che di giovane non hanno nemmeno l’addetto stampa e con altre ancora che costruiscono squadre ingaggiando svincolati d’oro, senza avere neppure l’idea di come li pagheranno.
Che futuro ha questo calcio se le dirigenze serie di oggi faticano a vivere? Chi potrà prendere il testimone di una realtà ai confini con la realtà
Non è questo il momento di farsi delle domande e darsi delle risposte e riformare la categoria rendendola tagliata su misura per le differenti realtà? Perchè la Pro Patria che potrebbe essere tra le protagoniste di una categoria paritetica in termini di capacità di lancio dei giovani, capacità di razionalizzare le spese, capacità di vivere di risorse interne, deve lottare per mantenere una categoria mista con realtà fuori portata? Perchè decapitare il calcio in città importanti permettendo l’arrivo di salvagenti bucati che ritardano nel tempo l’annegamento, ma mai garantiranno un salvataggio?
Spalti sempre più vuoti, squadre sempre più imbottite di giovani, interesse degli sponsor sotto zero, sono segnali da leggere quali sintomi di una malattia grave, che andrebbe curata con il buonsenso e non con la negazione continua.
La classifica del nostro girone parla da sola, in testa chi si è svenato per vincere, dietro tutti gli altri, compreso il Vicenza la cui proprietà ha affossato il Bassano, pur di trovare gloria in altri lidi, anche questo permesso dalla Lega senza battere ciglio. Intanto, è scomparso il Pordenone, dalla serie B al baratro del dilettantismo. Ma, per il palazzo : the show must go on sempre e comunque.
Ha senso essere certi, o quasi, che dopo la presidenza Testa ci sarà il vuoto? Ha senso pensare e sperare nell’immortalità quale unica alternativa del futuro? Oppure, meglio capire e risolvere fin da subito una situazione disastrosa che non può essere risolta solo dalla pazza idea di far l’amore con la propria passione sempre, comunque e ovunque. Troppe squadre vedove allontanano dall’immortalità sperata.
184 squadre fallite dal 2000 ad oggi, una media di 9 squadre a stagione, molte delle categorie inferiori dicono i numeri, che non sono pareri, ma fatti
Flavio Vergani
I FALLIMENTI DAL 2000 AD OGGI
Stagione 2000/2001 (2): Marsala, Saronno
Stagione 2001/2002 (4): Ravenna, Savoia, Atletico Catania, Juve Stabia
Stagione 2002/2003 (5): Fiorentina, Lecco, Fasano, Sant’Anastasia, Forlì
Stagione 2003/2004 (9): Mestre, Alessandria, Alzano, Pordenone, Poggibonsi, Gladiator, Thiene, Cosenza e Gela
Stagione 2004/2005 (12): Napoli, Ancona, Viterbese, Brindisi, Isernia, L’Aquila, Meda, Palmese, Paternò, Pro Vercelli, Potenza, Imolese
Stagione 2005/2006 (14): Benevento, Como, Cosenza, Andria, Imolese, Perugia, Reggiana, Rosetana, Salernitana, Sora, SPAL, Torino, Venezia, Vis Pesaro
Stagione 2006/2007 (8): Catanzaro, Sassari Torres, Gela, Acireale, Chieti, Fermana, Gualdo, Monopoli
Stagione 2008/2009 (10): Castelnuovo, Spezia, Massese, Lucchese, Torres, Nuorese, Teramo, Martina, Messina, Alghero
Stagione 2009/2010 (8): Avellino, Pisa, Treviso, Venezia, Biellese, Ivrea, Pistoiese, Sambenedettese
Stagione 2010/2011 (26): Ancona, Arezzo, Figline, Gallipoli, Mantova, Perugia, Real Marcianise, Rimini, Alghero, Cassino, Igiea Virtus, Itala San Marco, Legnano, Manfredonia, Monopoli, Olbia, Pescina, Potenza, Pro Vasto, Pro Vercelli, Sangiustese, Scafatese, Colligiana, Pro Sesto, Matera, Sanremese
Stagione 2011/2012 (16): Atletico Roma, Brindisi, Canavese, Cavese, Cosenza, Crociati Noceto, Gela, Lucchese, Matera, Ravenna, Rodengo, Salernitana, Sangiovannese, Sanremese, Potenza, Villacidrese
Stagione 2012/2013 (9): Foggia, Giulianova, Pergocrema, Piacenza, Siracusa, SPAL, Taranto, Triestina, Montichiari
Stagione 2013/2014 (9): Tritium, Treviso, Portogruaro, Campobasso, Sambenedettese, Andria, Borgo a Bruggiano, Casale, Milazzo
Stagione 2014/2015 (3): Padova, Siena, Viareggio
Stagione 2015/2016 (8): Barletta, Grosseto, Monza, Parma, Real Vicenza, Reggina, Varese, Venezia
Stagione 2016/2017 (3): Martina Franca, Pavia, Rimini
Stagione 2017/2018 (8): Como, Latina, Mantova, Maceratese, Messina, Modena, Vicenza, Avellino
Stagione 2018/2019 (7): Cesena, Bari, Mestre, Reggiana, Juve Stabia, Fidelis Andria, Trapani
Stagione 2019/2020 (6): Siracusa, Albissola, Lucchese, Arzachena, Foggia, Akragas
Stagione 2020/2021 (4): Campodarsego, Sicula Leonzio, Robur Siena, Trapani
Stagione 2021/2022 (8): Livorno, Gozzano, Chievo, Carpi, Novara, Sambenedettese, Casertana, Catania
Stagione 2022/23 (2): Campobasso, Teramo
Stagione 2023/24 (2): Pordenone, Siena, Reggina
Flavio Vergani