L’ennesima sconfitta di ieri sta facendo serpeggiare una certezza: torneremo in serie D! Per qualcuno un destino, per altri un disegno, per altri ancora una certezza. Non si percepisce infatti nessuna intenzione da parte della Presidente Patrizia Testa di invertire il trend con decisioni in grado di sterzare la rotta. Sembra che, mentre si chiede alla squadra di crederci, la proprietà si sia rassegnata ad un triste epilogo.
I numeri dicono, Turotti e Colombo parlano, la Presidente tace
Cosa dicono i numeri? 2 partite vinte su 23, 2 partite vinte in casa da Febbraio 2024, 4 sconfitte consecutive e mancata vittoria dal 12 Ottobre, quando la Pro Patria vinse col Lecco, ultima squadra del girone come goal fatti. Questo è quello che dicono i numeri. Quello che Turotti fece sapere nel dopo Meda sembrava chiaro al mondo intero: esonero del’allenatore e interventi immediati sul mercato. Parole erano e parole sono rimaste. Perchè? Patrizia Testa è impegnata a smentire voci su presunti americani in arrivo ai quali non credono nemmeno i bambini dell’asilo. Il tutto dopo la grande rivelazione di Natale, quando prese il telefono per annunciare urbi et orbi che sarebbe arrivato il regalo di Natale, ossia nuovi soci all’interno del board. Parole che sono rimaste parole. Perche?
I numeri dicono che i cambi servono
“Rubiamo” un’ interessante analisi postata dal “Biancoblu” che osserva il rendimento delle squadre che hanno cambiato allenatore. Da qui si vedono benefici concreti, a Busto si continua a credere in chi, dopo una salvezza complicata nello scorso campionato, è riuscito a peggiorare la performance in questo campionato. La Pro Vercelli col cambio di allenatore passa da 0,93 punti a partita a 1,57. La Pergolettese da 0.63 punti a 1,27 punti, La Triestina da 1.5 punti a 1,86 punti. Unico contro trend il Lecco che passa da 1,36 a 0,83. Il rischio che Colombo diventi il capro espiatorio in caso di retrocessione o l’eroe dei due modi in caso di salvezza è alto. Peccato che l’eroe di nome si chiamava Cristoforo e non Riccardo.
I misteri Piran, Ferri e Pratelli
Non si era detto che la politica della Pro Patria fosse quella di valorizzare i giovani nati nel settore giovanile? Perfetto, per cui sorge spontanea la domanda: come mai Piran, sempre presente nelle scorse partite, addirittura adattato alla fascia sinistra e non alla destra come da suo piede naturale, adesso non gioca più? Come mai si è scelto, tra le altre priorità del calciomercato ( difensore centrale e attaccante), di arruolare uno svincolato che niente sta dando di diverso da quello garantito da Piran? Come mai Ferri non gioca più, forse Mallamo ( 5 fisso nelle ultime partite), sta dando un rendimento diverso ? Come mai negli scorsi anni è sempre stata sacra la rotazione tra i portieri, persino con autolesionistici rischi presi e adesso non avviene più? Forse la spending review ha investito su un secondo portiere nemmeno presentabile in serie C? E quindi, in caso di infortunio di Rovida, che succede? O solamente, dopo la pessima prestazione di ieri, avrebbe senso far riposare il portiere titolare, come mai questo non è possibile?
Campo di patate
Il campo di ieri, come con la Giana, appariva come se a Busto fosse piovuto da molti giorni. Niente di tutto questo, “quattar gutti”, quasi umidità e non acqua. Ci chiediamo cosa pensa chi vede la partita su Sky in tutta Italia nel vedere lo stato del campo per il quale si è investito zero euro a inizio torneo, rinunciando alla manutenzione straordinaria. Davvero una brutta pubblicità per Busto intera il cui campo comunale è dato in appalto a chi lo sta trascurando come mai visto in decenni di frequentazione. In comune cosa pensano? Se a questo aggiungiamo seggiolini lerci, servizi senza luci e altoparlante muto nel settore distinti ( Folegani, a che punto sei con la soluzione?), Museo non ripristinato, il quadro si complica e fa capire che aria tiri in via Cà Bianca.
Anche oggi si vince domani
Il passo che dovrebbe fare Colombo per onorare la sua dignità è noto al mondo intero. Un bravo ragazzo cresciuto a Busto con un passato da calciatore in serie B e serie A dovrebbe valutare quanto gli convenga essere il parafulmine della tifoseria e il bersaglio fisso delle critiche. Davvero ha poco senso vederlo solo in sala stampa a giustificare l’ingiustificabile. Parla di “finale” a Novara, ma quale finale? La finale, se vinta, assegna uno status definitivo ai vincitori, se si vincesse a Novara con sette punti di distacco dalla zona playout non cambierebbe niente, o quasi. Le finali da vincere erano ben altre, ossia le famose partite definite “non decisive”. In più, le dichiarazioni del dopo gara di ieri parlavano di “sostituzioni per mettere in campo piu’ qualità”? A chi ci si riferisce? A Curatolo che avrebbe più qualità di Pitou? Oppure, a Palazzi con più qualità di Nicco? O, infine a Toci per Beretta? Di cosa si sta parlando? Ma, soprattutto, si sa di cosa si sta parlando? I cambi hanno messo in campo un certo Terrani che avrebbe dovuto essere il nuovo Stanzani, ma che, oltre ad essersi specializzato in rigori sparati alle stelle, non sta offrendo il contributo sperato. Per giocatori del genere serve la tribuna che insegna e non il continuo impiego. Se la piazza di Busto sta stretta a qualcuno le porte sono aperte, ma per favore, evitiamo di trascinarsi in campo in attesa del 27 del mese.
Flavio Vergani