465 partite e 12 goal, solo 4 espulsioni e 59 cartellini gialli, 8 le squadre nelle quali ha militato: Treviso, Ivrea, Pizzighettone, Renate, Spezia, Cremonese, Como e Pro Patria con 144 partite. Nasce ad Asolo ( Tv) il 14 Novembre 1984. Numeri che dicono tutto e dicono niente, il suo valore è noto a chi lo conosce, i numeri non bastano. Avrebbero potuto essere la metà o il doppio, non avrebbero cambiato quello che di lui tutti ricorderanno: umiltà, professionalità, esempio, correttezza, stile, passione, leadership silenziosa, operosità, impegno. Il suo nome è Giovanni, il suo cognome è Fietta, noto come il Capitano. Ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Nelle aspettative se si guardasse solo la carta di identità, per niente scontato se lo si guarda in campo. Quest’anno molti dei suoi compagni dovrebbero provare un brivido di vergogna nel constatare come si sono fatti bagnare il naso da questo quarantenne. Ha giocato partite da centrale di difesa perfette e quando c’era da fare legna a centrocampo lui ha dato l’esempio, anche a qualche “fighettina” che temeva di sporcarsi i calzoncini girando alla larga dalle zone più calde del campo.
Una lezione di vita e di stile che si spera faccia crescere chi gli è vissuto di fianco, perchè un professionista come Fietta è difficile da trovare. Ha deliziato il popolo biancoblu per 6 campionati e di lui non si ricorda una parola fuori posto, una partita sbagliata, un nervosismo di troppo, una caduta di stile. Di lui si ricorda il sudore speso per la nostra maglia. Per lui le porte della Pro Patria sono e rimarranno aperte, perchè trattasi di un patrimonio dell’umanità che sarebbe grave perdere, ma lui ha tre amori nel suo cuore, uno la Pro Patria, gli altri due la Cremonese e il Como e chissà mai che…
Giovanni entra di diritto nella storia dei Capitani veri della Pro Patria, quelli che con l’esempio continuo hanno dimostrato di voler bene ai nostri colori, cosa non scontata per tutti, c’è capitano e Capitano. Giovanni ha scritto tanti capitoli della nostra storia che sempre lo ricorderà per quello che è stato, ossia un uomo fiero e un tigrotto vero.
Nel giorno del suo saluto al calcio giocato vogliamo stringerlo forte in un abbraccio virtuale, quello riservato ai giocatori di una volta che sempre più stanno scomparendo dal mondo del calcio.
Sappiamo che Giovanni è così intelligente che capirà che il nostro grazie è colmo di significati che non serve spiegare. Grazie Giovanni!
Flavio Vergani