Oltre allo squalificato Liguori, Mister Torrente del Padova non ha praticamente applicato nessun turn over, infatti, rispetto alla gara col Trento i soli Belli e Zamparo non sono stati della partita. Nonostante i patavini abbiano giocato qualche ora dopo i tigrotti il turno precedente . Partita che ha visto anche un deciso adattamento tattico della squadra seconda in classifica che ha abbandonato il solito schema per un più redditizio 4-3-3 che ha scombinato i piani di Mister Colombo. Due segni di grande rispetto per la Pro Patria e una lucida lettura dell’allenatore del Padova che ha chiesto un extra sforzo ai suoi titolarissimi, anche se la panchina è qualitativamente di grande impatto, per fronteggiare la capolista del girone di ritorno, ossia la Pro Patria.
In casa Pro Patria si è invece agito in modo diverso dando spazio a chi ha visto meno il campo in queste ultime partite, scelta coerente col progetto che mira ad valorizzazione tutti a tutti i costi che si contrappone a quello patavino che fa rima con vincere il campionato a tutti i costi.
Ne è uscita una partita completamente sbilanciata, dove c’era tanta qualità è stata mantenuta, dove ce n’era meno è stata diminuita e il risultato non poteva essere diverso. Davvero un peccato non essersela giocata ad armi pari, che poi pari non saranno mai, visti gli investimenti degli ospiti, ma senza dubbio la Pro Patria del turno precedente avrebbe senza dubbio dato maggiori fastidi alla corazzata patavina. Rispetto del tutto apprezzato quello di Mister Torrente che ha dimostrato la sua attenzione ai tigrotti con scelte conservative, forse si aspettava identica scelta in casa biancoblu ma sembra abbia invece preferito dare filo da torcere alla capolista Mantova, che attende i tigrotti nel prossimo turno con un’altra dimostrazione di rispetto, ossia con ingresso a 5 euro per riempire il “Martelli” e spingere la squadra di Possanzini verso la serie B. Rovinare la festa ad un allenatore non particolarmente amato a Busto per via di una, questa volta, mancanza di rispetto verso i tigrotti sarebbe davvero un colpaccio, per cui, avanti Pro Patria.
Rimane il fatto che questa Pro Patria fa paura, fa pensare, fa cambiare, una mina vagante che potrebbe esplodere nella mani di chiunque. I più esperti, come Mister Torrente, agiscono da genieri e avvistano il pericolo prima degli altri e con umiltà agiscono preventivamente dando così attestazione di stima verso l’avversario e di questo gli va reso atto.
Flavio Vergani