Terminare il 2024 con una vittoria per poter iniziare nel modo migliore il girone di ritorno, era quanto si auspicava per la squadra bianco blu, ma purtroppo a Meda dove gioca il Renate si e’ assistito a un’ulteriore(ora veramente troppe senza alcuna plausibile giustificazione) partite non dai tigrotti, che con questo trend, fa intravvedere poche possibilità di ottenere la salvezza diretta, obiettivo societario.
Ancora un approccio deludente per una squadra che viceversa doveva sentire agonisticamente con più determinazione e concentrazione la partita che si apprestava a giocare in funzione della sua situazione di classifica, invece si e’ verificato l’ennesimo primo tempo regalato e mal giocato anche con un avversario come il Renate, che pur non entrando nel dettaglio tecnico del suo organico, e’ in linea e simile a quello
della Pro Patria con la differenza che Nicco e compagni non riescono più a finalizzare vere azioni offensive rifugiandosi in una sterile supremazia territoriale a centrocampo, lento con una miriade di passaggi ragnatela sempre sventati dalle difese che incontrano, l’esatto contrario dei brianzoli essenziali e pratici capaci di ammortizzare pur con solo un paio di conclusioni il goal realizzato e difeso con grande tempismo.
Pro Patria schierata dal suo allenatore Riccardo Colombo con il 3-5-2 in funzione dell’impiego dei suoi due attaccanti d’esperienza dall’inizio, Beretta e Terrani con il preciso obiettivo di poter ottenere un maggior rendimento offensivo con le loro conclusioni, che però solo in parte con Beretta ci sono state, stante anche la partita negativa nel primo tempo degli esterni, Somma e Piran fisicamente sottotono avendo dovuto giocare un intero girone d’andata senza avvicendamenti, ma maggiormente dei centrocampisti Nicco, Ferri e Mallamo sostituiti nel secondo tempo quando ormai la partita era stata incanalata dal Renate su un marcato assesto difensivo.
Spesso si è puntato l’indice sui giovani attaccanti Toci e Curatolo con pesanti critiche sul loro rendimento e inesperienza, la riprova e’ che nel gioco della Pro Patria c’e’ parecchio da rivedere o cambiare indipendentemente da chi, giovani o esperti tigrotti, scendono in campo come undici titolari,Renate l’ha confermato a dimostrazione che si può vincere o perdere senza trovare sempre capi espiatori.
Invertire la rotta prima che sia troppo tardi deve essere fatto da
Società, allenatore e giocatori approfittando della sosta per le
festività per ricompattarsi, confrontarsi nel chiuso dello spogliatoio per ritrovare unità d’intenti e la tanto volta dichiarata volontà di svolta auspicata e purtroppo non ancora verificatasi.
Ognuno deve accollarsi le proprie responsabilità, l’allenatore sul campo in primis lavorando con tutta la rosa per trarne le positività del suo più alto rendimento, dandogli un’ulteriore fiducia stante la sua professionalità sempre avuta prima da giocatore e ora da allenatore in caso contrario diventa difficile decifrare quale sarà il risultato finale in campionato per la Pro Patria 2024/25.
In attesa di buone nuove godiamoci il Santo Natale stante sempre essere vicini a Società e squadra.
Ottavio Tognola